Luigi D'Auria a Let Expo: "Il Mediterraneo è un'opportunità ma è necessaria una progettualità"
Opportunità, ma da saper cogliere. È questo l'incipit dell'intervento di Luigi D'Auria, amministratore delegato di Trans Italia, presente al Let Expo 2022. In un anno in cui la ripresa è il punto focale, D'Auria si è concentrato sulla necessità di affrontare il prossimo futuro con determinazione. Occorre però anche una visione chiara di quel che si vuole raggiungere.
"Il Mediterraneo è una grande opportunità" afferma D'Auria davanti la platea gremita. "La penisola italiana - continua - è una piattaforma logistica naturale che può offrire ancora grandi opportunità. Ci sono 58 porti in Italia. Le eccellenze italiane hanno investito sulle innovazioni, ma poi ci sono anche delle criticità portuali e strutturali che non sono in grado di sopportare i flussi attuali che sono in aumento. Per fare un esempio, ci sono dei terminal congestionati dove il primo e l’ultimo miglio sono serviti come fossero un normale trasporto stradale, ci sono veicoli che emettono molte emissioni e poi ci sono navi che non ne emettono, quindi c’è un’incongruenza. C’è carenza di retro-portualità, ma soprattutto al momento c’è l’impossibilità di lanciare una metodologia di trasporto multi-modale e questo non crea sinergia e competitività della portualità italiana, che si trova al 49° posto per competitività mondiale. Bisogna pensare porti specializzati, alcuni per container, altri per materiali sfusi. Serve una progettualità per creare specializzazioni connesse a multi-modalità”.
Ecco a seguire l'intervento completo di Luigi D'Auria, AD di Trans Italia
Un nuovo magazine e Tritti, la mascotte: ecco le novità 2022 di Trans Italia!
Formica o cicala? Sull'identità non ci sono mai stati assolutamente dubbi. Formica tutta la vita! È questa la vera essenza di Trans Italia, che da questa edizione di Let Expo 2022 è diventata "fisica". Si chiama Tritti ed è la nuova mascotte di Trans Italia, un modo per rendere "reale" la vera identità dell'azienda.
Perché una formica?
Laboriosa, instancabile, dalla forza sovrumana, sempre impegnata a trasportare le provviste per l'inverno in un organizzatissimo lavoro di squadra. Ha un semirimorchio come zainetto, che costituisce l'elemento di viaggio comune a tutte le modalità di trasporto ed una foglia come foulard. La sua è la perfetta interpretazione del carattere di un'azienda leader del settore sin dalla sua fondazione, nel 1984. Dai suoi occhi, dal suo camminare fiero e deciso risplendono tutti i valori che una squadra deve avere: spirito di gruppo, efficienza, entusiasmo e l'attenzione all'ambiente che guidano da sempre il nostro lavoro.
Tritti al Let Expo 2022
L'esordio in pubblico di Tritti ha suscitato sin da subito curiosità e forte simpatia. Tra curiosi, appassionati del mondo della logistica, seri imprenditori e personaggi delle istituzioni, ecco spuntare la colorata formichina dai grandi occhi, capace di ridare leggerezza e un sorriso ad un ambiente nel quale si è parlato di temi fondamentali per la nostra società. Tritti nel prossimo futuro avrà il compito di essere il volto dell'azienda all'interno di un calendario di eventi ed attività già programmato. Un percorso preciso, volutamente iniziato a seguito della tragica pandemia Covid, e che porterà il nome dell'azienda e della sua mission quanto più lontano possibile.
Il nuovo Magazine di Trans Italia
Le novità di quest'anno non finiscono qui. È in uscita il magazine di Trans Italia che proporrà un format di 12 pagine interamente focalizzate sulla realtà del settore Logistica e Trasporti. Le mille sfaccettature, le mille problematiche da affrontare e da risolvere, i traguardi raggiunti, gli obiettivi da raggiungere e messi in agenda. Sarà un diario di bordo pieno di testimonianze, interviste, immagini e progetti, aventi lo scopo di dare un'idea in real time di quello che frulla nella mente di Trans Italia, dei suoi dirigenti, del suo personale e dei suoi clienti, nuovi e storici.
Let Expo 2022, il racconto di un'esperienza unica
Quattro giorni di brainstorming, quattro giorni di incontri, dibattiti e riflessioni su temi comuni e con interlocutori di altissimo livello. Quattro giorni intensi, a cui Trans Italia ha partecipato, con orgoglio e determinazione. Non si poteva non esserci.
Cos'è Let Expo Eco Transport 2022
È terminata sabato 19 marzo la quattro giorni, iniziata il 16, la prima edizione della fiera Let Expo Eco Transport, organizzata da Alis, dall’Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile, che vede a capo uno dei partner storici di Trans Italia, il presidente di ALIS, Guido Grimaldi e ospitata nei grandi spazi del centro di Veronafiere. Oltre 200 espositori nazionali ed internazionali in 4 padiglioni e su una superficie di oltre 40.000 mq, ha ospitato momenti di dibattito alla presenza di ministri, politici, istituzioni, dirigenti di impresa, rappresentanti del mondo della formazione ed associazioni. Dal segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, al leader della Lega, Matteo Salvini fino agli interventi del ministro alle Infrastrutture e alla Mobilità Sostenibile, Enrico Giovannini e del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà.
La presenza di Trans Italia al Let Expo 2022
Stand total green, una mascotte che vuole essere la nuova immagine dell'azienda, una stretta politica fondata sui principi dell'ESG (Environment, Social, Governance) e l'onnipresente obiettivo dell'intermodalità come vero vettore che può portare ad un abbattimento intelligente dei costi, un miglioramento dello stile di vita del personale viaggiante, diminuzione delle emissioni di CO2 e una maggiore velocità d'esecuzione. Sono questi i contenuti principali che Trans Italia ha voluto comunicare ai tantissimi ospiti di una manifestazione alla quale non si poteva non partecipare.
Un messaggio di profonda trasformazione, che si verifica anche nei colori aziendali, passando dal blu storico di Trans Italia ad un verde che abbraccia sia l'aspetto "green" (reale, non di facciata) sia quel verde "speranza" che porta tutti i quadri aziendali, dalla dirigenza al personale viaggiante e amministrativo, a volere fortemente un cambiamento nel settore della Logistica e Trasporti.
Un rendez-vous di esperti del settore
Verona non è una città scelta per caso. Oltre all'essere una naturale cornice incuneata tra storia e romanticismo, Verona è anche uno degli hub per la logistica e il trasporto più grande d'Europa, punto di connessione tra l'Italia del Nord-Est con le rotte per il Nord e l'Est Europa. Ed è qui che in quattro giorni si è parlato dei temi portanti del settore: mobilità sostenibile, formazione, smart mobility, smart cities, intermodalità e tanto altro.
Gli ospiti e l'introduzione del presidente di Alis, Guido Grimaldi
"Perché ho voluto questo panel in cui si parlasse di sport e cultura? - si chiede il patron della manifestazione, Guido Grimaldi, presidente di Alis - Perché il made in Italy è arte e imprenditoria, abbiamo qui a Let Expo 205 eccellenze qui che stanno facendo la differenza crescendo in maniera importante; io ho perorato questa causa di creare veri e propri campioni nazionali. Ci sono Paesi come la Germania in cui le piccole aziende della logistica sono 10 volte le nostre grandi. Serve migliorare il nostro modello".
Il ministro Giovannini
Intervenuto a distanza anche il ministro Giovannini, impossibilitato per motivi di salute ad esser presente all'evento: "Fino a ieri sera la viceministra Teresa Bellanova ha lavorato con le associazioni di categoria per capire come sostenere le aziende di autotrasporto e logistica, in prima battuta per il caro carburanti. Ma anche per evitare che gli autotrasportatori siano schiacciati tra committenza e clienti. Stiamo mettendo insieme un pacchetto di norme per capire cosa inserire in un provvedimento di sostegno. Il settore dell’autotrasporto è un mondo variegato, ci sono categorie diverse che rientrano in questo ambito, ci sono esigenze diverse dei produttori, penso al manifatturiero, che a volte si integrano con la logistica, altre volte utilizzano l’autotrasporto in modo episodico. È evidente che una crisi come questa è anche un’opportunità per cambiare".
"Al di là dell’aumento dei prezzi di energie e materie prime, credo sia nostro compito rafforzare le linee del Pnrr, anche su logistica e porti. In questo nuovo scenario geopolitico - continua - ci saranno ripensamenti dei flussi di merci. Ci sarà certamente un rafforzamento delle relazioni intereuropee, il che ci conferma nelle scelte prese per il terzo valico, il Brennero, il rafforzamento del Pnrr nei suoi aspetti logistici, la connessione via ferrovia di porti e centri intermodali: dobbiamo accelerare. La buona notizia è che il Pnrr è solo un pezzo della storia, solo nell’ultimo anno il governo sulla logistica oltre ai 61 miliardi del Pnrr, ha aggiunto 40 miliardi per potenziare le ferrovie, migliorare la rete stradale e autostradale, investire nel settore idrico per evitare che con la crisi climatica si resti senz’acqua: tutte queste azioni vanno accelerate".
Il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà
Importanti e significative anche le parole di D'Incà che nel suo intervento di venerdì 18 marzo: "Ieri abbiamo fatto un importante Cdm sul Covid. Tutti speravamo che questo progressivo alleggerimento delle misure anti-Covid segnassero la fine delle ansie, ma invece ci troviamo di fronte a una guerra. Per quanto riguarda il Covid abbiamo fatto un passo avanti. Termina lo stato d’emergenza, tra aprile e maggio si conclude l’utilizzo del Green pass, rimane solo per alcune categorie. Significa riaprire con grande coraggio, il nostro compito è il ritorno alla normalità.
"Sono state fatte oltre 130 milioni di vaccinazioni singole - continua D'Incà - un lavoro incredibile fatto dai sanitari cui va un ringraziamento enorme. Nel Cdm di oggi affronteremo il caro energia, la bolletta di gas e petrolio e l’impatto su cittadini e aziende. Un’emorragia, una ferita aperta, un dissanguamento delle risorse delle nostre aziende. Sul decreto che porteremo oggi al Cdm vale il lavoro fatto sul protocollo d’intesa firmato con le associazioni di categoria. Con il lavoro della viceministra Bellanova e del ministro Giovannini che ci aiuteranno ad andare verso un equilibrio della filiera logistica. Dai costi dell’autotrasporto, norme che incudono sconti sui pedaggi, marebonus e ferrobonus, accise: arriverà nel pomeriggio, cercheremo di dare un aiuto".
Let Expo, Trans Italia presente all'appuntamento targato Alis
È uno degli eventi più attesi di quest'anno per quel che riguarda la Logistica e i Trasporti. Parliamo della prima edizione della fiera Let Expo Eco Transport, in scena dal 16 al 19 marzo e che vedrà la presenza, all'interno dei grandi spazi del centro di Veronafiere. Un evento nuovo, fresco, ideato e promosso da Alis, l'Associazione Logistica dell'Intermodalità Sostenibile, che vede a capo uno dei partner storici di Trans Italia, il presidente Guido Grimaldi del Grimaldi Group.
La fiera di Verona
Logistica, trasporti, intermodalità sostenibile ma anche tanto altro, col motto "Let's be sustainable". Sono tanti i temi che verranno trattati: dal green alla digital transformation in una quattro giorni allestita in una delle città che della logistica ne han fatto un fiore all'occhiello. Polo di raccordo tra i più grandi d'Italia e uno dei maggiori di tutta Europa, Verona è anche città d'arte, di storia, di romanticismo: un luogo perfetto per catalizzare l'attenzione dei maggiori player del nostro Paese, sia imprenditori che istituzioni, per fare un ennesimo punto della situazione sullo stato del settore. Non solo: incontri B2B, formazione, smart mobility e smart cities.
Di carne a cuocere ve ne sarà davvero tanta, insieme ad esperti del settore e grazie a dei veri e proprio brainstorming tra chi ha il compito e il dovere di riformare, costantemente, un settore cruciale per l'interconnessione tra tutte le attività del nostro Paese. Senza la logistica infatti, cosa potrebbe esistere?
Attenzione ai temi d'attualità
In un periodo di crisi come quello che si sta affrontando, le nuove tematiche dell'efficientamento energetico e della sostenibilità potrebbero trovare nuovi spunti e nuove trazioni. Una storia simile a quel che è capitato nel periodo Covid. La questione dell'aumento dei combustibili fossili ha aperto di sicuro un nuovo capitolo della storia dei trasporti, ma ci sarà da chiedersi chi e come riuscirà a farsi portavoce del cambiamento. Una cosa è certa: Trans Italia ci sarà.
La presenza di Trans Italia
Trans Italia sarà presente alla fiera Let Expo Eco Transport con un suo stand presso il padiglione 4, stand F3. Tante saranno le sorprese che saranno svelate durante e al termine della manifestazione. Ma di certo vi sarà anche il rinnovo dell'azienda di voler perseguire, con ancora più forza, quelle politiche raccolte nella sigla ESG, ovvero Environment, Social and Governance che da sempre ne determinano lo spirito imprenditoriale.
ESG, i tre principi della cultura d'impresa
Environment, Social and Governance: tre parole nelle quali s'incardina tutta la visione di Trans Italia. Dalla sensibilità ambientale alla cultura aziendale fino alla responsabilità e all'impegno per creare valore all'interno di una comunità. Tre principi che sono da sempre nel dna di Trans Italia ma che con l'avanzare del tempo, delle difficoltà sociali ed economiche e del progresso, occorre fissare in maniera indelebile. A partire dal sito di Trans Italia, dove è stata inaugurata la nuova sezione ESG. Tante informazioni su come l'azienda, da decenni leader nel settore della Logistica e dei Trasporti, vuole proseguire nel suo lavoro di trade union tra il cittadino e il mondo dell'industria e dell'economia, rispettando dei parametri.
I principi di Trans Italia
Environment
Le politiche green, la ricerca di nuove fonti di energia pulita e rinnovabile, la lotta all'inquinamento e il proseguimento di politiche di sostenibilità. L'ambiente è un tema che non può più essere ignorato. Siamo tutti sullo stesso pianeta, ad un passo dal superare quella soglia dopo il quale la Terra non riuscirà più a sopportare le nostre attività, la mole di rifiuti prodotta, lo spreco di risorse e l'inquinamento delle tre matrici di aria acqua e suolo. Trans Italia s'impegna a combattere tutto ciò con un sistema di controllo e riduzione delle emissioni, alla gestione corretta dei rifiuti e all'uso sempre più massiccio delle energie rinnovabili ed alternative. Un impegno che l'azienda si prende nei confronti del cittadino, del cliente, del lavoratore e di essa stessa! Perché salvaguardare il nostro ecosistema significa salvaguardare noi stessi.
Social
Un'azienda, per avere il massimo deve anche dare il massimo. È per questo che Trans Italia ha la necessità di favorire l'occupazione e il rilancio di politiche sociali che possano far si che a guadagnare da una perfetta organizzazione siano tutti. Come? Offrendo dei percorsi di carriera soddisfacenti, mettendo in sicurezza il dipendente sia da un punto di vista della salute che della sicurezza sul luogo di lavoro o sugli stessi automezzi.
Non solo: da sempre Trans Italia si batte per dare nuova immagine ad un lavoro come quello del conducente che spesso viene maltrattato o visto in un'ottica dispregiativa. L'autista è una figura di enorme importanza per la Logistica e per i settori dell'industria e l'economia ed è per questo che va incentivata la costante formazione. I tempi sono cambiati. Il conducente ha a che fare con macchine sempre più sofisticate, tecnologicamente all'avanguardia e che pertanto vanno ben gestite. Lo stesso vale per il personale amministrativo, che ha il compito di gestire le tratte dell'autista stesso, mettendolo a proprio agio. Il conducente infatti è colui che fa le funzioni di un ambasciatore dell'azienda nonché suo biglietto da visita con altre autorità ed aziende.
Infine il capitolo inerente uno dei punti forti dell'azienda: l'uso massivo dell'intermodalità. Un work-balance garantito al personale viaggiante grazie ad un sistema di viaggio non accompagnato che riduce le tratte stradali. Il risultato è la garanzia al personale viaggiante di effettuare tratte ridotte e rientro in giornata.
Governance
Infine la Governance, ovvero quella serie di principi e regole che determinano il corretto e soprattutto etico svolgimento delle attività di una società. Per fare ciò Trans Italia ha redatto due fondamentali documenti:
- Il modello 231, ovvero il Modello di organizzazione e gestione ex Dlgs.231/2001, nel quale viene redatto un vero e proprio codice comportamentale. Dal quadro normativo al modello di controllo e gestione aziendale passando per temi come l'individuzione dell'organismo di vigilanza e il sistema sanzionatorio.
- Il Codice Etico, un mezzo che Trans Italia ritiene efficace per far si che si evitino comportamenti irresponsabili o illegali in nome o per conto dell'azienda. Un modo così per difendere il nome e la reputazione di un'azienda che da oltre 35 anni unisce e aiuta lo sviluppo del territorio. Ma un modo anche per mettere in evidenza le responsabilità di tutti i soggetti col quale Trans Italia si relaziona quotidianamente.
La rivoluzione Green e la paura del "Cigno Verde"
Cosa si intende quando si parla di “Cigno Verde”?
A dispetto della connotazione dalle sfumature romantiche, quando parliamo di Cigno Verde si indica eventi climatici avversi in grado di sconvolgere l'intero sistema finanziario mondiale. Degli esempi? I grandi incendi in Australia, oppure il disastro ambientale di inizio giugno del 2020 in Siberia, non sono delle casualità, ma sono dei concreti segnali lanciati dall'ambiente, che sfoceranno inevitabilmente in scenari ancora più estremi e potenzialmente catastrofici di precarietà e incertezza, soprattutto a livello economico.
Queste sono tutte facce di una stessa medaglia, quella dell'emergenza climatica, che negli ultimi anni sta diventando sempre più pressante, ma che vede pochissimi interventi concreti per invertire la tendenza. La crisi energetica, di questo passo, sarà inevitabile, perché la transizione dai combustibili fossili all'energia green non sarà un processo senza alcun costo aggiuntivo, andando a colpire anche il settore della logistica e del trasporto su gomma, impattando sulla vita di tutti i giorni.
Quali sono gli effetti negativi?
I primi effetti negativi della transizione energetica, sono già evidenti e sotto gli occhi di tutti. Primo fra tutti l'aumento del costo dei carburanti, in particolare del gas metano, il cui aumento spropositato, a volte anche del 100%, somma oltre ai costi della transizione, anche quelli di un processo di speculazione che durerà per tutto il periodo della transizione energetica, e al quale i governi dovrebbero porre un freno con scelte adeguate.
Trans Italia e le strategie per affrontare la crisi
Anche Trans Italia, tra le prime realtà italiane ad adottare i trattori stradali alimentati a gas metano liquido, si ritrova a essere coinvolta nella crisi generata dalla transizione energetica, con l'aumento spropositato del costo del metano liquido, che fino a poco tempo fa era conveniente e a prezzi competitivi rispetto al gasolio. Una crisi energetica che può spingere il mondo della logistica sull'orlo del collasso. A patto che venga combattuta adeguatamente, ottimizzando la gestione dei mezzi di trasporto con strategie apposite, come già fatto da Trans Italia tempo fa, ma ancor di più agendo sulle politiche globali riguardanti la sostenibilità ambientale, sociale ed economica, un settore, questo, che deve essere appannaggio dei governi dei singoli stati.
E l'Europa?
Il “Patto Verde”, avviato nel dicembre 2019 dall'Unione Europea, è finalizzato a una cooperazione tra gli Stati membri. È volta a regolare le emissioni di gas serra nell'atmosfera, instradando quindi il Vecchio Continente verso le politiche verdi. Uno sforzo sovrumano che riguarderà, ovviamente, anche il settore dei trasporti e della logistica. Gli obiettivi saranno quelli di abbattere le emissioni di gas nocivi, implementando le flotte di mezzi con nuovi trattori a basse emissioni.
Si garantirà un'economia moderna, pulita e al contempo efficiente dal punto di vista delle risorse e della competitività. Abbattere le emissioni di gas serra, principalmente anidride carbonica, non è fattibile da un giorno all'altro. Per abbassare di un singolo grado la temperatura del Pianeta, sarebbe necessario interrompere tutte le emissioni di anidride carbonica. Gli effetti però sarebbero apprezzabili e visibili probabilmente dopo decenni. Per questo motivo è necessario pianificare, modernizzare, implementare la ricerca soprattutto nel campo, per esempio, dei combustibili o dei sistemi per abbattere l'anidride carbonica. I costi saranno esorbitanti nel primo periodo della transizione, ma inevitabili, se si vuole dare realmente una svolta in questo campo.
Articolo 61 del Codice della Strada, finalmente il via libera agli autoarticolati da 18 metri
Dopo una sperimentazione avviata nel 2009 per verificare la fattibilità dell'idea, si è finalmente giunti, lo scorso mese di settembre, all'approvazione della modifica dell'articolo 61 del Codice della Strada, che consentirà di portare la lunghezza degli autoarticolati dai 16,5 metri attuali a 18,75 metri. Due metri e 25 in più che, potrà sembrare poco, ma promettono una vera e propria rivoluzione nel campo della logistica.
Cosa dice il nuovo Codice della Strada
"Gli autoarticolati e gli autosnodati non devono eccedere la lunghezza totale, compresi gli organi di traino, di 18,75 m, sempre che siano rispettati gli altri limiti stabiliti nel regolamento", recita il comma 2 dell'articolo 61 del Codice della Strada. La modifica ha incluso anche l'aggiunta di un Comma 2 Bis, che consente di estendere anche la lunghezza dei veicoli per il trasporto pubblico in aree preventivamente autorizzate: "Gli autosnodati e i filosnodati destinati a sistemi di trasporto rapido di massa possono raggiungere la lunghezza massima di 24 m su itinerari in corsia riservata autorizzati dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili”.
Quali sono i vantaggi di autoarticolati più lunghi?
Dal punto di vista logistico, allungare un semirimorchio solo di due metri e 25 potrebbe sembrare poco. Ma in realtà consentirebbe il trasporto di molta merce in più, sistemata sui pallet standard da1200x800 cm. Un autoarticolato da 18,75 metri, infatti, ha la capacità di caricare fino a 37 europallets contro i 33 dei semirimorchi standard, che all'atto pratico significherebbe risparmiare all'incirca un viaggio ogni 8.
Di conseguenza, trasportando di più con un solo viaggio, si diminuirebbe in maniera sensibile l'inquinamento e quindi l'impatto ambientale. Le modifiche andranno a ridurre anche il traffico e il numero di tratte da percorrere per ogni singolo camion. Lo scopo è quello di ottenere lo stesso risultato in termini di quantitativo di merci trasportate.
Non è trascurabile infine tale modifica che agevola, e quindi riduce, il ricorso al “trasporto eccezionale” di merce indivisibile comportando quindi anche riduzione di costo sotto questo aspetto.
Il plauso di Trans Italia
Da sempre Trans Italia punta all'efficientamento e alla sostenibilità ambientale. Va da sé che questo provvedimento è stato accolto con assoluta positività. Consentirà infatti all'intero comparto di mantenere tratte e carichi andando a diminuire l'impatto sull'ambiente e allo stesso tempo diminuendo i rischi per i viaggi.
Cosa cambia per il trasporto urbano?
Lo stesso discorso potrà essere applicato anche agli autobus per il trasporto urbano: la modifica dell'Articolo, andrà a influire anche sulla frequenza del servizio. In sostanza, si riduce la presenza dei mezzi su strada, ma la diminuzione viene compensata dalla maggiore capienza degli automezzi. L'unico vincolo, però, riguarda la scelta del percorso che un mezzo oltre i 18,75 metri dovrà effettuare. Per ragioni di spazio, e di manovra, la circolazione di tali mezzi dovrà essere relegata esclusivamente a percorsi in periferia o in zone urbane con spazi adeguati.
A Trans Italia il Premio Smau per l'Innovazione
Ancora una volta Trans Italia si distingue nel campo dell'innovazione e della sostenibilità aggiungendo un altro tassello al Green Puzzle con l'adozione di TruckY. Trans Italia è tra le primissime realtà in Italia ad adottare il concetto dell'intermodalità dei trasporti. È dal 1987 infatti che va avanti la collaborazione con Grimaldi Group col quale si condivide la politica di sviluppo delle Autostrade del Mare.
Cos'è TruckY?
TruckY è una app innovativa, sviluppata da MinervaS (spin-off dell'Università di Salerno), che consente grandi risparmi in fatto di consumo di carburante e di emissioni di anidride carbonica. Un'arma in più per la logistica sostenibile, della quale Trans Italia ha deciso di dotarsi, tra le primissime realtà di trasporto nel Paese.
Per questa sua scelta pionieristica, Trans Italia ha ricevuto il Premio Smau per l'Innovazione, un riconoscimento riservato alle imprese e agli enti più innovativi del territorio italiano, conferito nel corso dell'edizione napoletana dell'evento famoso in tutta Italia.
La necessità di implementare la sostenibilità dell'Azienda, è frutto di continue ricerche su come ottimizzare il lavoro e la gestione dei mezzi in un'ottica green.
La consegna del premio e il discorso del Ceo di Trans Italia, Luigi D'Auria
A ritirare l'ambito premio è stato l'amministratore delegato di Trans Italia, Luigi D'Auria, a cui è stato dato ampio spazio durante la cerimonia.
I numeri di una scelta all'insegna della riduzione dei consumi
Gli autocarri per il trasporto su lunghe tratte percorrono mediamente non meno di 150mila km all'anno. Il tutto con un consumo medio di circa 60mila euro di carburante. I trattori stradali sono responsabili, a livello mondiale, del 27% delle emissioni di anidride carbonica. In tutta Europa ne circolano circa 7 milioni, generando il 5% delle emissioni nel Vecchio Continente.
Trucky permette di ridurre consumi, e quindi emissioni, in maniera considerevole, tra il 5 e il 10%, senza inficiare sui tempi di percorrenza, con un risparmio calcolato di circa 3000 euro all'anno per ogni singolo autocarro, il che, moltiplicato per il parco mezzi di una singola azienda, che può contare decine, se non centinaia di mezzi, rende evidente il vantaggio in termini economici.
Si tratta di un sistema in real time adattabile a qualunque esigenza, a ogni variazione di percorso, traffico e carico del mezzo, senza implicare modifiche al trattore. Costituito da una interfaccia grafica, TruckY indica la velocità ottimale da raggiungere per ridurre il consumo di carburante. Una volta raggiunta tale velocità non è più necessario accelerare in quanto lo slancio del mezzo consente di affrontare il successivo tratto di strada senza usare ulteriore combustibile.
Trans Italia tra le prime 100 eccellenze italiane
Tra le 100 realtà eccellenti della Penisola rientra anche Trans Italia, premiata lo scorso 16 dicembre presso la Sala del Campidoglio, a Roma, con il Riconoscimento Storie di Eccellenza di 100 Eccellenze Italiane per la categoria Logistica e Trasporti. Il premio è organizzato dall'Associazione Liber in collaborazione con la Casa Editrice RDE e il contributo dell'Official Partner Sanity System. Il riconoscimento è stato consegnato direttamente dal presidente dell'associazione Liber, Verdiana Dell'Anna e dall'editore Riccardo Dell'Anna, organizzatori dell'evento.
Luigi D'Auria, Ceo Trans Italia, ritira il prestigioso premio
Il premio, ritirato dall'amministratore delegato della società, Luigi D'Auria, è motivo di orgoglio ed emozione. Un ennesimo riconoscimento che premia il lavoro di tutto il team di Trans Italia. Un modo per evidenziare il prezioso contributo apportato da ciascuno di essi alla crescita del nostro Paese sotto ogni aspetto. E Trans Italia da ben 37 anni riesce a coniugare l'efficienza dei trasporti con una serie di azioni basate sull'attenzione sempre più spinta ai temi della sostenibilità economica, sociale e, non ultimo, ambientale, implementando il proprio parco mezzi con trattori stradali alimentati a gas metano liquido, diminuendo l'impatto ambientale e il costo del trasporto.
L'intermodalità e l'innovazione sono il futuro della logistica
A questo si aggiunge la stretta sinergia con Grimaldi Group, con il quale Trans Italia percorre, sin dal 1987, le Autostrade del Mare. È la logica dell'intermodalità ferroviaria per tagliare ulteriormente le percorrenze su strada e minimizzare sempre più le emissioni nocive in atmosfera. A ciò concorrono anche il rinnovo del parco macchine e tutte le innovazioni introdotte nella gestione digitale dei processi documentali.
Ognuno di questi cento premi ha dietro di sé una storia di successo. Una storia di eccellenza che dà un volto all'Italia, con enti, aziende, personaggi che con il loro lavoro contribuiscono a valorizzare il Made in Italy e il marchio distintivo, universalmente riconosciuto quando si parla del Bel Paese.
Trans Italia premiata come "Best supplier sostenibile"
Con il 3S Award, conferito da Sofidel, impresa attiva nella produzione di carta tissue, Trans Italia è risultata essere la migliore realtà logistica in fatto di performance e di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, contribuendo a mantenere la catena di fornitura di Sofidel quanto più possibile green.
Sofidel Suppliers Sustainability, a Trans Italia il 3S Award
Da sempre Trans Italia ha una spiccata sensibilità nei confronti delle tematiche ambientali, e da sempre lavora per ridurre considerevolmente l'impatto ambientale nel mondo della logistica adottando soluzioni innovative, il tutto senza danneggiare il tessuto economico del Paese. Il 3S Award conferito da Sofidel, dove 3S sta per “Sofidel Suppliers Sustainability”, dimostra ancora una volta la vocazione green di Trans Italia, una tendenza confermata anche dalla classifica stilata poche settimane fa da Industria Felix, il supplemento trimestrale di economia de IlSole24Ore, che vede l'azienda tra le migliori 160 realtà di logistica del Paese per quanto riguarda la sostenibilità ambientale e la capacità di gestione.
Come funziona il premio
Il premio 3S Award è assegnato ai fornitori che hanno ottenuto il punteggio più alto sulla piattaforma di autovalutazione.
Quattro le categorie di fornitori premiati:
- Pulp Producer
- Procurement & Purchasing
- Logistics Services
- Marketing & Sales
L’assegnazione del premio è basata esclusivamente sul punteggio ottenuto a seguito della compilazione del questionario di autovalutazione, il tutto monitorato dal comitato tecnico di valutazione composto da
- Fondazione Global Compact Network Italia
- Fondazione Sodalitas
- SGS Italia
- WWF Italia
I numeri che hanno portato Trans Italia al riconoscimento
I numeri ottenuti da Trans Italia parlano chiaro: nel 2020 l'azienda ha risparmiato ben 15mila litri di gasolio per ogni milione di chilometri percorsi. Risultato raggiunto grazie al parco mezzi sempre aggiornato e alla formazione degli autisti con corsi di guida ecologica. Grazie allo Short-Sea, cioè il sistema di trasporto intermodale che include navigazione marittima a corto raggio e trasporto su gomma, sono state risparmiate ben 44mila tonnellate di anidride carbonica. Altre 7mila tonnellate di CO2 sono state risparmiate con l'intermodalità grazie ai trasporti su ferro. Ben dieci volte inferiori le emissioni di particolato, ottenute grazie all'utilizzo di trattori stradali alimentati a gas metano liquido e una drastica riduzione dell'inquinamento acustico.
Non solo Campania. A Trans Italia anche il Premio Industria Felix nazionale
Lo scorso 25 novembre, Trans Italia è stata insignita del prestigioso Premio Industria Felix . La cerimonia di premiazione si è tenuta presso l'Università Luiss Guido Carli nell’Aula Magna Mario Arcelli, alla presenza non solo dei vertici di Industria Felix Magazine, trimestrale diretto da Michele Montemurro in supplemento con Il Sole 24 Ore e di Cerved ma anche della senatrice Assuntela Messina, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio per l'Innovazione tecnologica e la transizione digitale, del vicepresidente nazionale di Confindustria Vito Grassi, del presidente del Copasir, Adolfo Urso. A ritirare l'ambito premio è stato il Ceo dell'azienda, Luigi D'Auria.
Premio Industria Felix, una conferma ulteriore per Trans Italia
Solo nel mese di ottobre l'azienda aveva ricevuto il riconoscimento come una delle aziende più performanti per la regione Campania. La motivazione era la seguente: "Premio alle imprese performanti a livello gestionale, affidabili finanziariamente dall'alto valore per la sostenibilità". Stessa motivazione che ha spinto il Cerved Group Score Impact (l’indicatore di affidabilità finanziaria di una delle più importanti agenzie di rating in Europa) a consegnare a Trans Italia anche il premio nazionale.
Campania e Lombardia ai primi posti
Il premio è andato a 160 aziende in tutta Italia. Ai vertici di questa virtuosa classifica la Campania e la Lombardia, entrambe con 22 aziende premiate. A seguire invece Lazio e Veneto, rispettivamente con 20 e 17 aziende. Un risultato non scontato, prestigioso per la regione Campania, che ha confermato il dato che anche qui al Sud vi sono eccellenze in grado di competere con le più avanzate e ricche realtà del Nord.
L'ennesimo risultato di prestigio per Trans Italia
Enorme è la soddisfazione in casa Trans Italia. Ogni singolo premio non è visto come un punto di arrivo, ma come un'indicazione. Un faro che guida un'azienda composta da centinaia di dipendenti e dirigenti, consapevoli di star facendo bene. Ma soprattutto un riconoscimento che fa si che siano esperti, imprenditori, politici e industriali a confermare ciò che Trans Italia, nel suo cuore, sa già di star perseguendo: fare un buon lavoro. Per il territorio, per famiglie dei dipendenti ma soprattutto per un'ampia comunità, che fonda il proprio benessere su quel che ogni giorno gli autoveicoli dell'azienda portano sui bancali di negozi, supermercati, sui nastri trasportatori delle industrie, nelle concessionarie e così via. Sapere di star facendo un buon lavoro non solo per sé stessi, ma per il futuro della propria comunità.
Food Retail, la logistica nella Grande Distribuzione Organizzata, l'intervista a Luigi D'Auria, Ceo Trans Italia
Se Trans Italia ha raggiunto, nel corso dei suoi 37 anni di storia, il ruolo di primo rilievo riconosciutogli oggi, è soprattutto per la grande capacità di organizzazione e di innovazione dei processi. Un lavoro certosino, migliorato col tempo, sin dal 1984, e portato avanti con passione e con un occhio vigile verso le nuove tecnologie. In un mondo che diventa sempre più digitale e "connesso" e dove il progresso rende il pianeta sempre più piccolo, essere al passo coi tempi è fondamentale. Serve quindi un organico sistema di distribuzione dei beni, nell'ambito del Food Retail ad esempio, che possa portare nei supermercati prodotti freschi e di qualità, con un'organizzazione che fa del tempo e della precisione le sue caratteristiche migliori.
A parlarci dei delicati quanto complessi e ben oliati ingranaggi della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) costruiti da Trans Italia in questi anni è il Ceo, Luigi D'Auria.
Quali sono gli accorgimenti tecnici e metodologici per assicurare che la merce sia trasportata ai punti di vendita della distribuzione di massa nei tempi previsti, in modo efficiente e con minore dispendio economico?
L’azienda ha un collaudato processo di spedizione che consente una ottimizzazione dei percorsi sulla base dell’acquisizione dei dati di viabilità, una programmazione efficiente dei veicoli e un costante monitoraggio degli stessi, il che permette di analizzare la posizione oltre ai tempi di guida del personale viaggiante e di generare degli alert in presenza di potenziali problematiche di percorrenza che causerebbero degli scostamenti rispetto alle tempistiche pianificate.
Tali aspetti connessi all’utilizzo di veicoli “green” di ultima generazione, che contengono le emissioni in atmosfera, e all’intermodalità/multimodalità strada/mare/rotaia garantiscono nel complesso un trasporto nel rispetto delle tempistiche di percorrenza pianificate e un minor dispendio economico che è strettamente connesso alla sostenibilità ambientale.
Quali sono le aree, in questo ambito nevralgico del sistema di approvvigionamento, su cui i retailer possono lavorare con cura per ricavare massima efficienza e quali, in buona sostanza, gli interventi più utili per ottenere evidenti risparmi nei costi ?
La trasmissione accurata delle informazioni sulla richiesta del ritiro consente:
- la corretta pianificazione del trasporto e, quindi, l’utilizzo di veicoli adatti alle specifiche esigenze di carico;
- l’ottimizzazione delle operazioni di carico/scarico della merce e, di conseguenza, l’impegno del personale viaggiante impiegato nell’esecuzione delle stesse;
- il transito del veicolo senza ostacoli di tipo “documentale”.
Sotto quest’ultimo profilo, puntando ad una mobilità sempre più ecologica e sostenibile, l’apporto anche dei retailer nell’utilizzo dell’e-CMR, quindi, della documentazione di trasporto digitalizzata, contribuirebbe sensibilmente ad avere maggiore completezza di informazioni, allineamento in tempo reale di tutti gli operatori della catena di trasporto e agevolazione e riduzione delle tempistiche di controllo e/o imbarco. Nella pratica, la digitalizzazione semplificherebbe tutti gli step in cui c’è necessità di controllo della documentazione per le verifiche in itinere.

Con quale misura e quali strumenti concreti, attualmente, la tecnologia potrebbe contribuire nei processi di trasmissione e scambio dei dati?
In un’ottica di economia circolare, come già esposto nei due punti precedenti, la tecnologia abilita l’ottimizzazione dei percorsi e dei tempi di attesa al carico/scarico/presso i porti e/o terminal, il monitoraggio dei tempi di guida e di riposo del personale viaggiante e agevola la compilazione dei documenti di trasporto al fine di renderli disponibili per i dovuti controlli anche preventivi e a distanza. La digitalizzazione delle varie fasi del trasporto consentirebbe la condivisione dei dati tra i vari attori della filiera, al fine di gestirli al meglio per ottimizzare tutte le fasi della catena di fornitura.
Allo stato attuale, c’è manifesta collaborazione tra distribuzione, industria e vari operatori del settore logistico?
Ovviamente c’è collaborazione: tali attori nella supply chain sono in stretta sinergia e costituiscono un comparto unico.
Relazioni più strette tra gli operatori potrebbero configurare ulteriori vantaggi, secondo schemi di reciprocità?
Certamente. A titolo esemplificativo - sappiamo che per adempiere agli obiettivi di neutralità climatica nell’UE entro il 2050, compreso l’obiettivo intermedio di una riduzione netta delle emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 - solo una reciproca collaborazione tra gli operatori, come anelli di una stessa catena, consentirà di vincere questa sfida.
In caso affermativo al quesito del punto 5, quali azioni specifiche potrebbero essere implementate e praticate per rafforzare ulteriormente questi rapporti di collaborazione?
Sicuramente, come accennavamo in precedenza, la digitalizzazione e le nuove piattaforme tecnologiche costituiscono i driver su cui agire: lo sviluppo di interfacce tra i sistemi informativi dei diversi attori coinvolti può giocare un ruolo fondamentale. La condivisione delle informazioni abiliterebbe una maggiore efficienza dei processi che, integrata ad una cultura aziendale sempre più orientata alla sostenibilità, potrà condurre a traguardi sempre più ambiziosi.
Come avviene, di norma il processo di scambio di dati e informazioni concernenti il trasporto delle merci? E come potrebbe essere migliorato?
Ad oggi, la nostra azienda ha già attivato il track & trace che permette al committente di monitorare le spedizioni accedendo ai dati di localizzazione dei mezzi sulle varie piattaforme utilizzate. A questo si aggiunge il nostro software sviluppato ad hoc per la gestione degli eventi (ad esempio, arrivo al punto di carico/scarico, esiti di consegna). Questo grazie ad investimenti in soluzioni innovative che nel tempo sono stati realizzati: ovviamente, un allineamento sulle tecnologie più all’avanguardia di interscambio dei dati da parte degli altri rami della filiera porterebbe all’ottimizzazione di tutti i flussi logistici.
Quali insegne distributive sono operative con migliore funzionalità logistica, oggi in Italia ? E con quale tipo di organizzazione operano, per ottenere tale risultato?
Ne potremmo citare diverse: Nestlé, Kellogg’s, Coca-Cola, Barilla rappresentano certamente alcune delle insegne distributive con skill organizzative più all’avanguardia. Tali compagnie stanno richiedendo ai loro fornitori - in tutti i settori di attività - standard sempre più elevati. A cui si aggiunge un monitoraggio sempre più spinto delle spedizioni dal punto di vista della sostenibilità. Proprio con tali attori sono stati avviati dei progetti di trasporto “green” prevedenti, come già detto, l’utilizzo di trattori LNG (liquefied natural gas) nel primo ed ultimo miglio delle spedizioni intermodali/multimodali.
Ci sono aree del Paese in cui l’efficienza logistica presenta standard più bassi: dove, perché e come si potrebbe rimediare all'anomalia?
Il “dislivello” ormai attutito nell’efficienza logistica in Italia è una diretta conseguenza dello storico divario fra il Sud e il resto del Paese. Non solo, dato che vi sono differenze anche tra le diverse aree del Sud. Ad esempio, nello scenario “green”, pensiamo alla disponibilità di impianti per la produzione e distribuzione di biometano/LNG destinato all’autotrazione. Tali stazioni di servizio ormai non sono più una prerogativa solo del Centro-Nord.
La sostenibilità finalmente si fa strada anche in Sicilia con l’inaugurazione della prima stazione di rifornimento. In Campania si stanno attivando numerosi progetti per lo sfruttamento energetico delle biomasse vegetali o animali per produrre biogas. Questo abiliterà nel prossimo futuro l’utilizzo di biometano anche nel Sud Italia. Sicuramente, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è l’occasione per compiere un primo grande passo per fare dell’Italia una piattaforma logistica integrata del Mediterraneo, valorizzando al meglio la “risorsa mare” in tutte le sue articolazioni economiche e traducendola in una leva di sviluppo per l’intero Paese.
Quali sono invece le aree più efficienti e virtuose: quali, dunque, le ragioni di tali differenze?
Come detto, per centrare gli obiettivi europei della transizione energetica, digitale e della resilienza, il Piano di nuovi investimenti e tecnologie (PNRR) si spera consentirà nei prossimi anni la risoluzione definitiva del divario. Come? Abilitando l’integrazione delle piattaforme logistiche del Sud con quelle del Centro-Nord, storicamente più avanzato in termini di dotazione infrastrutturale, di servizi, e di accessibilità.
Il contesto europeo come si configura ? Quali sono i Paesi in cui la logistica ed i rapporti tra gli operatori funzionano meglio ? E quali sono le ragioni che stanno alla base di questa situazione?
Un’importante evidenza è fornita dal Logistics Performance Index (LPI), istituito dalla Banca Mondiale. Uno strumento di benchmarking che quantifica la competitività della logistica a livello internazionale e macroeconomico. Tale indice considera numerosi parametri: efficienza del processo di espletamento delle formalità burocratiche, qualità delle infrastrutture commerciali e di trasporto, facilità di organizzare spedizioni a prezzi competitivi, competenza e qualità dei servizi di logistica, tracciabilità e puntualità delle spedizioni. La classifica dei Paesi in base all’indice LPI più recente risale al 2018 (6ª edizione). Al primo posto, si trova la Germania, seguita dalla Svezia e dal Belgio.
Il ‘click and collect’ e l’evoluzione più generale del commercio digitale. Che novità hanno comportato nel settore logistico? Nel particolare, che tipo di variazioni hanno determinato nei rapporti tra la distribuzione di massa e gli operatori della logistica?
Questo fenomeno è letteralmente “esploso” durante il lockdown dettato dalla pandemia. Tutto il comparto della logistica si è fatto trovare pronto e, in breve tempo, si è organizzato per fare fronte alla richiesta. Il monitoraggio delle spedizioni, lo stato di avanzamento, lo scambio dei dati, sono stati i temi al centro di tale “boom”. Realtà come la nostra azienda già da tempo si erano strutturate su sistemi di interconnessione dati e su una configurazione organizzativa improntata alla sostenibilità. Col tempo sono riuscite, quasi nell’immediato, ad adattarsi alla richiesta e a soddisfarla a 360 gradi.
Formazione a bordo? Ecco come cambia la norma
Fino al mese scorso l'unica figura abilitata ad entrare in una cabina di un autotrasporto era quella del conducente. Al massimo di personale addetto all'uso e al trasporto merci. Dal 9 novembre invece è cambiato tutto. Ma cosa prevede il Codice della strada e come cambiano le regole decise dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) oggi?
Cosa occorre per salire a bordo.
Con l'articolo 54 del Codice della Strada, fino ad oggi, si limitava la presenza ad una persona alla guida del veicolo. L'unica persona abilitata a salire in cabina poteva essere quella abilitata all'uso e al carico delle merci, regolarmente assunta dall'azienda. Il contratto di lavoro infatti è caratteristica obbligatoria, anche se l'azienda è a carattere familiare. Eventuali figure non legate al trasporto e, nello specifico, all'azienda, hanno il divieto assoluto di entrare in cabina. Questo vale, ad esempio, anche per familiari non facenti parte dell'azienda, o altri affetti.
L'unica eccezione è quella prevista dalla Direzione generale della Motorizzazione Civile che può concedere un'autorizzazione speciale ma solo in maniera temporanea e dopo aver ricevuto il nulla osta da parte del prefetto. Insomma non una condizione di flessibilità, giustificabile dal fatto che un automezzo adibito al trasporto è, a tutti gli effetti, uno spazio aziendale e, soprattutto in periodo Covid, gli accessi devono essere regolamentati con durezza ed efficacia.
Cosa cambia con la conversione del Decreto Trasporti?
Lo scorso 10 settembre 2021, con il DL121, il cosiddetto Decreto Trasporti, vi è stata una forte riforma per tutto il comparto. A partire dal 9 novembre scorso, con la conversione nella 156/2021, le modifiche effettuate al Codice della Strada sono diventate legge. Tra le tante modifiche, quella che riguarda la presenza in cabina di personale non adibito alla guida dello stesso è una delle più importanti.
La possibilità di fare Formazione a bordo.
Prima di questa legge, come dicevamo, era impossibile far salire a bordo di un veicolo persone esterne all'azienda o alla funzione di trasporto. Con la legge 156 invece si concede la possibilità di portare a bordo con sé del personale neoassunto a cui poter far fare formazione in viaggio. I requisiti richiesti per poter effettuare ciò sono chiari:
- essere in possesso dei titoli professionali previsti per l'esercizio della professione.
- essere in possesso di un regolare contratto di assunzione, anche in caso di neoassunzioni.
- non superare il limite della formazione a bordo, che ha una durata massima di 3 mesi.
Cosa cambia anche nella CQC, la Carta di Qualificazione del Conducente.
Ai fini del possesso della Carta di Qualificazione del Conducente da parte di titolare di patente di guida rilasciata in Italia, la qualificazione iniziale e la formazione periodica sono comprovate mediante l’apposizione sulla medesima patente del codice unionale armonizzato “95”.
L'importanza della Formazione per Trans Italia.
Il settore Trasporti e Logistica ha mancanza di organico. Occorrono nuove risorse, nuovi giovani, uomini e donne, che vogliano confrontarsi con questo mondo che ha tanto da offrire ma che richiede anche tanto. In termini di sacrifici, di fatica ma anche di formazione. Da anni Trans Italia infatti batte sulla necessità di dare un'immagine diversa all'autotrasportatore che necessità di nozioni e capacità lontanissime dall'immaginario collettivo del "camionista". La modifica al Codice della Strada non fa che rendere più semplice e più pratico un sistema che ad oggi ha bisogno di mettere su strada nuove risorse, alla ricerca di stabilità e di un lavoro altamente dinamico e qualificato.
CQC, come cambia la Carta di Qualificazione del Conducente col nuovo Codice della Strada?
Cos'è la CQC?
Come si consegue la CQC?

Cosa cambia con le ultime modifiche ministeriali?
I principali aggiornamenti sulla CQC riguardano sostanzialmente quattro punti:
- Durante il periodo di formazione aumentano le ore dell'insegnante di scuola guida rispetto all'esperto di autotrasporto.
- È stata individuata una nuova figura da inserire nel comparto: lo psicologo del traffico. Suo scopo sarà quello di gestire lo stress del professionista durante le ore di lavoro.
- L'eliminazione dei motori Diesel da ogni forma di materiale didattico. Al loro posto però vi sarà l'introduzione dei motori elettrici, segnando un piccolo passo verso l'ecosostenibilità e l'innovazione nel mondo dei Trasporti.
- Vi sarà la possibilità di diminuire le ore di corso necessarie tramite la frequentazione di corsi professionali specializzati. Gli argomenti saranno quelli inerenti il trasporto per animali vivi, la sensibilizzazione alla mobilità e l'ADR (Accord Dangereuses Route, ovvero le tratte con materiali pericolosi o infiammabili).
Il Portale dell'Automobilista
In più, la consultazione dei vari punti patente e CQC, può avvenire esclusivamente sul Portale dell'Automobilista e non più, come in passato, sull'app mobile iPatente o per via telefonica. Dal 1° ottobre scorso la registrazione è a carico esclusivamente di minorenni, operatori professionali e imprese. Per tutti gli altri è previsto l'accesso tramite sistema SPID. Inoltre ogni eventuale comunicazione riguardo la decurtazione dei punti patente non sarà più comunicata attraverso la Motorizzazione Civile ma solo ed esclusivamente tramite il portale.
Chi è in possesso di una delle suddette patenti di guida superiore dovrà, infine, sostenere esami per il conseguimento della qualifica CQC e i relativi corsi di aggiornamento previsti per mantenere l’abilitazione. Anche se non svolge l’attività professionale di conducente di merci o persone. La CQC ad oggi non è obbligatoria per chi guida veicoli pesanti come camion o un autobus in conto proprio, quindi non in modo professionale. Con il nuovo decreto, gli obblighi verranno estesi a tutti i conducenti, indipendentemente se sia per conto proprio o conto terzi.
Trans Italia presente ad Ecomondo e Key Energy, saloni dedicati alle energie rinnovabili e al green
Trans Italia ed Ecomondo: un intreccio di esperienze all'insegna del green
Il biometano, chiave di volta per la decarbonizzazione dei trasporti
Secondo degli studi infatti, i risultati ottenuti dimostrano che nel settore della mobilità, il bioGnl permette la riduzione delle emissioni di gas serra fino al 121,6% rispetto all’impiego di gasolio e una diminuzione del 65% di biossido di azoto. Numeri impressionanti, anche se la strada per regolamentare tali usi è ancora lunga.
Cosa ci ha insegnato la pandemia: la sostenibilità possibile
Con Trans Italia la soluzione di trasporto è sempre verde!
Presso il Padiglione B3 - stand 185 del Polo fieristico di Rimini infatti è stato possibile raccontare ai clienti, standisti e semplici curiosi tutta la Storia che Trans Italia ha creato in ben 37 anni di attività sul territorio europeo.
I temi di Ecomondo e Key Energy 2021
Transizione ecologica, utilizzo concreto e proficuo dei primi fondi derivanti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) fino a parlare di macrotemi sempre più d'attualità come l'economia circolare e la mobilità sostenibile. Sono stati questi i temi portanti di una quattro giorni sicuramente intensa, dalla quale ci si augura che nascano numerosi altri spunti. Di green, di innovazione, di sostenibilità si deve continuare assolutamente a parlare. In ogni ambito. Dall'evento locale, a quello nazionale fino nelle sedi istituzionali. Ora. Senza attendere più oltre. I tempi sono maturi per un cambio di marcia radicale che vada verso politiche di Blue e Green Economy, che non devono solo più rimanere paroloni ma concrete applicazioni.
Gli obiettivi
- l'accelerazione della fase di uscita dall'uso del carbone nell'industria energetica
- lo stop al processo di deforestazione, soprattutto nei grandi polmoni dell'Amazzonia e della Foresta Nera in Africa
- il velocizzare l'avvicendamento dai motori a combustibile fossile a quelli elettrici
- incoraggiare gli investimenti nelle energie rinnovabili.
Cosa sono stati Ecomondo e Key Energy per Trans Italia?
Appuntamento dall'8 all'11 novembre 2022 per la prossima tappa di Ecomondo, sempre a Rimini.
Trans Italia riceve il Premio Industria Felix 2021
Per il secondo anno consecutivo Trans Italia è felice di annunciare di aver ricevuto il Premio Industria Felix per le aziende top della regione Campania. È stato il general manager dell'azienda, Luigi D'Auria, a ricevere l'ambito premio.
Il Premio Industria Felix in Campania
L'atteso evento annuale si è svolto lo scorso 19 ottobre presso la Città della Scienza a Napoli. Si tratta della quarta edizione dell'evento in Campania. Il prossimo 25 novembre vedrà a Roma l'edizione nazionale, giunta alla 36esima edizione.
Il Premio Industria Felix è stato organizzato da Industria Felix Magazine, trimestrale diretto da Michele Montemurro in supplemento con Il Sole 24 Ore, in co-organizzazione con l’assessorato alle Attività Produttive, Lavoro, Demanio e Patrimonio della Regione Campania tramite il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. Un premio nato dalla collaborazione con Cerved, Università Luiss Guido Carli, Associazione culturale Industria Felix. Presenti il patrocinio di Confindustria, Confindustria Campania, Simest (Gruppo Cassa Depositi e Prestiti). Importanti anche le media partnership de Il Sole 24 Ore e Askanews. Infine le partnership di Banca Mediolanum, Mediolanum Private Banking, Grant Thornton, Lidl Italia e Sustainable Development.
A fare gli onori di casa sono stati i giornalisti Angelo Mellone e Maria Soave. Durante l'incontro sono intervenuti l’assessore regionale alle Attività produttive e al Lavoro Antonio Marchiello, il presidente di Confindustria Campania Gianluigi Traettino, il componente del Gruppo tecnico Credito e Finanza di Confindustria Filippo Liverini, il chief commercial officer di Cerved Roberto Mancini, il senior manager dell’Investment Banking di Banca Mediolanum Marco Gabbiani e il private banker Michele Orlando, il chief business officer di Simest Massimo Bianchi, il vicepresidente del Sistema Moda Italia e presidente del Gruppo Moda di Assolombarda Carlo Palmieri e l’amministratore unico della Sustainable development Michele Chieffi.

I numeri della 36esima edizione del Premio Industria Felix
Sono state ben 62 le aziende premiate da Industria Felix, tra cui Trans Italia. Ecco la motivazione: per "performance gestionale, affidabilità finanziaria e per sostenibilità". Un risultato acquisito al termine di un'inchiesta realizzata su 70mila bilanci di società di capitali con sede legale in Campania. Di queste, 34 sono della provincia di Napoli, 11 di Salerno, 9 di Caserta e 4 a testa di Avellino e Benevento.
Un grande risultato per Trans Italia
Un risultato eccellente per Trans Italia che si trova, per il secondo anno consecutivo, a ricevere un premio molto ambito.
Una soddisfazione soprattutto per le motivazioni espresse, tra cui quella della sostenibilità, che è uno dei tasselli fondamentali della politica aziendale. Fa piacere infatti che tutti gli sforzi per rendere il settore della Logistica e dei Trasporti più sostenibile, in termini di ottimizzazione dei costi, digitale, ecosostenibilità e innovazione, siano riconosciuti a livello regionale e nazionale.
Il discorso del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca
«Colgo un elemento di grande fiducia, si vede che stiamo riprendendo in qualche modo, stiamo uscendo dal tunnel, abbiamo tassi di crescita inimmaginabili fino a qualche anno fa - ha affermato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, durante la cerimonia di consegna dei premi - Si percepisce che stiamo svoltando, contemporaneamente colgo elemento di preoccupazione: non si è consolidato questo elemento di fiducia anche perché abbiamo una precarietà del quadro politico che lascia molte incertezze nel mondo imprenditoriale». De Luca ha poi aggiunto «in questo lungo pomeriggio ho ascoltato le storie di impegno, di passione, di sacrificio, di ricordi familiari, di senso di comunità: queste cose meriterebbero una grande attenzione, un grande incoraggiamento e non la stupidità che esprimono tanti settori della vita pubblica e in qualche caso del mondo culturale e della comunicazione».

Spazio anche per Giampiero De Angelis, partner Ria Grant Thornton e responsabile Sud e Isole che ha affermato:
«Grazie ai fondi europei e dall’implementazione del Pnrr nasceranno nuove opportunità per molte delle imprese premiate da Industria Felix e per tantissimi altre presenti a Napoli, in Campania e nel resto dell’Italia. Sono fiducioso che saremo in grado di cogliere le occasioni grazie a un salto di qualità nella cultura del fare impresa, imparando da queste persone e aziende premiate che hanno saputo anticipare e cavalcare il cambiamento imposto dal virus, con un approccio culturale aperto e positivo verso la complessità e il progresso, investendo sui giovani che per mentalità ed educazione sono più veloci e reattivi nel cambiamento e nelle innovazioni, investendo di più nella ricerca e sviluppo, nelle eccellenze locali da esportare sui mercati esteri».
La Gallery della 4a edizione del Premio Industria Felix Campania
EuroMed 2021, a Trans Italia il premio Grimaldi Excellence Awards
Nella splendida location del Centro Congressi di Valencia si è svolta dal 7 al 10 ottobre la convention "EuroMed, dalla terra al mare". L'evento, alla sua 24esima edizione, è organizzato annualmente dal Gruppo Grimaldi. Un appuntamento di settore sin dal 1997 e quest'anno ha la novità della località spagnola al posto di quella siciliana dei Giardini Naxos. Al centro dell'appuntamento la promozione del trasporto marittimo a corto raggio all'interno del range europeo. Una policy che sia il Gruppo Grimaldi sia Trans Italia perseguono sin dalla propria fondazione.
I temi affrontati durante EuroMed 2021
In questa splendida cornice, insieme ai principali esponenti della logistica, dei trasporti, della finanza e della portualità si è discusso su vari argomenti. Tra i temi trattati non poteva mancare quello ambientale, spesso ricorrente all'interno delle policy aziendali del gruppo primo in Campania per fatturato. Tra i tanti incontri infatti sicuramente il più dibattuto è stato quello della sostenibilità, sia economica che green. Partendo dalle politiche ad emissioni zero (ricordando che Grimaldi ha già varato 5 navi di nuova generazione per emissioni zero in porto) fino alla digitalizzazione, alla riduzione dei costi. Necessità ricorrenti tra cui quella di aggiornare le proprie flotte e spingere per nuove tecnologie. Da sfruttare ci sono ancora idrogeno, LNG ed elettrico, nonché l'ottimizzazione dei trasporti tramite la politica evergreen dell'intermodalità.
Lo slogan e alcuni dei dati esposti
"Meno energia, più efficienza" è stato lo slogan di questa 24esima edizione della convention svoltasi a Valencia. Un obiettivo concreto che si avvicina alle emissioni zero grazie alle nuove navi ibride che, nel 2021, hanno consentito un aumento dei +25% di trailer caricati, a fronte di una riduzione di -24% di ton di CO2 emesse in atmosfera.
Il "Grimaldi Excellence Awards" a Trans Italia
EuroMed è stato un momento di confronto ma non solo. La 4 giorni è stata anche l'occasione per premiare quelle aziende meritevoli che si sono distinte in questo anno. Trans Italia è stata, ancora una volta, una di queste, avendo ricalcato alla perfezione lo slogan di questa edizione che recita "meno energia, più efficienza". Anche in questa occasione, sposandosi con le tematiche trattate che vertono tutte sulla sostenibilità, nuove navi ibride e la direzione verso l'ammoniaca come fonte di alimentazione per il futuro per arrivare alle zero emissioni, Trans Italia ha voluto fortemente ribadire la propria sinergia con il Gruppo Grimaldi che si evince anche in una condivisione di investimenti che convergono tutti in direzione dell'ambiente.
È sostenendo la perseveranza in politiche di Blue e Green Economy che Guido Grimaldi ha consegnato a Luigi D'Auria, general manager di Trans Italia, il prestigioso "Grimaldi Excellence Awards".
Un premio di grande valore, che sugella un'unione d'intenti che, visto nell'ottica del commercio e del trasporto all'interno del bacino del Mediterraneo, può fare davvero la differenza. Un motivo d'orgoglio, dato che Trans Italia, ancora una volta dopo tanti anni e dopo due anni di pandemia, è ancora lì, in cima alla lista delle aziende che hanno voglia di continuare a cambiare le cose.
La Gallery di Trans Italia a EuroMed 2021
L'acciaio "sostenibile" tema principale di Made in Steel
Dal 5 al 7 ottobre 2021 è andato in scena uno degli appuntamenti più attesi nel mondo dell'industria dell'acciaio italiana: Made in Steel. L'evento, tenutosi presso gli impianti di Fieramilano a Rho (Milano), ha trattato dei tanti temi inerenti la ripresa dell'industria nel post-Covid e soprattutto su quanto la necessità di cambiamento abbia influito su tutto il settore.
Cos'è Made in Steel?
Made in Steel è il più importante evento del sud Europa dedicato all’intera filiera dell’acciaio, ideato e costruito negli anni da siderweb – LA COMMUNITY DELL’ACCIAIO. "Un equilibrio perfetto tra business e riflessione, relazioni e conoscenza, una vetrina espositiva e allo stesso tempo un polo di cultura che, attraverso convegni, forum e tavole rotonde, vuole favorire i flussi e la trasversalità delle conoscenze, elementi indispensabili per la competitività delle imprese" come afferma lo stesso Emanuele Morandi, presidente e AD di Made in Steel.

Il mondo dell'acciaio oggi
La pandemia da Coronavirus ha scatenato un fenomeno che in pochi avrebbero potuto immaginare. Un nuovo boom, appena iniziata la ripresa delle attività economiche, che non ha precedenti. Si è registrato infatti, nel settore dell'industria e, in questo caso, della filiera dell'acciaio, un favoloso trend di crescita che solo 18 mesi fa sembrava impossibile da raggiungere.
Due le fasi rilevate durante la serie di incontri che dal 5 al 7 ottobre hanno compiuto un viaggio a 360 gradi attraverso il mondo dell'acciaio.
- La prima si è verificata durante i primi tempi della pandemia, con il lockdown, quello più terribile di tutti, e la paralisi quasi letterale del processo produttivo ed economico dell'Italia così come dell'Europa.
- La seconda fase invece è stata scandita dall'improvvisa ed inaspettata esplosione dei mercati, alla ripresa dopo tanta fatica, nel primo post-Covid stabile e duraturo. Un periodo che ha visto il raggiungimento dei massimi storici sia riguardo i consumi che per i prezzi di determinati prodotti. Un andamento che ha ridato una grandissima boccata d'aria pura dopo 18 mesi di vera apnea.

Dove c'è sostenibilità c'è Trans Italia
Questo boom però non ha portato solo la sicurezza che il periodo nero poteva essere superato. La forza di questo cambiamento ha portato a nuove consapevolezze, nel comparto dell'acciaio così come nell'economia generale. Nuove keywords hanno preso lentamente ma inesorabilmente il sopravvento, come digitalizzazione, regionalizzazione, "green". Ma soprattutto, il concetto che riassume al meglio tutto questo processo tra il filosofico e il pratico, è la parola sostenibilità.
Sono ben 350 attualmente i semirimorchi buca coils, specifici per il trasporto dell'acciaio, all'interno della flotta Trans Italia. I mezzi LNG (Gas liquido) affiancano infine i semirimorchi durante il primo e ultimo miglio di trasporto. A questo va aggiunto poi l'imprescindibile uso dell'intermodalità, policy aziendale di Trans Italia sin dalla sua fondazione. Elementi questi che consentono un notevole risparmio di emissioni di CO2 e di riduzioni dei costi nonché dei percorsi per ogni trasporto.
Trans Italia presente al Made in Steel
La tematica della sostenibilità è stata il vero biglietto da visita dello stand di Trans Italia, presente ovviamente alla manifestazione. Amici, clienti, semplici curiosi sono stati ben accolti presso lo spazio grazie anche al "grande albero" del trasporto che ha la fantastica peculiarità di "respirare" mantenendo l'aria pulita. Un'esperienza rilassante che va a sommarsi ad una manifestazione di successo e di sicuro interesse per gli intervenuti.
Green Pass, dal 15 ottobre scatta l'obbligo. Sanzioni pesanti per i trasgressori
Abbiamo visto come, a partire dallo scorso 1° settembre, l'ormai celebre Green Pass sia stato allargato anche ai lavoratori del settore della Logistica e Trasporti. Ma quali sono gli obblighi a cui il lavoratore e il datore di lavoro devono sottoporsi? E quali le sanzioni previste per i trasgressori? Rivediamo le regole base definite dal Governo Draghi negli ultimi giorni.
Cosa prevede il Green Pass?
Come già detto nel precedente articolo, il Green Pass è il documento ideato e promosso in tutti i suoi Stati Membri, dall'Unione Europea. Il suo scopo è unico: accertare chi è in regola con il processo di vaccinazione e chi invece no. Attivo dal 1° luglio scorso, quando ha in effetti integrato o sostituito la Certificazione Verde Covid-19, il Green Pass è oggi l'unico mezzo per poter circolare liberamente in Europa, sia per turismo e svago, sia per lavoro. Ed è qui che s'inserisce il discorso della Logistica e Trasporti dato che tutti gli autotrasportatori dovranno essere in possesso di un Green Pass in corso di validità.
Gli obblighi del nuovo Green Pass
Lo scorso 16 settembre 2021, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge che estende l'obbligo del Green Pass e da un ulteriore rafforzamento al sistema di monitoraggio che serve per garantire una maggiore sicurezza, personale e per gli altri, sul lavoro.
Al momento le previsioni sull'estensione del green pass, come riportato nel comunicato stampa n. 36 del Consiglio dei Ministri, fanno riferimento principalmente agli ambiti del lavoro sia pubblico che privato. Inoltre la disposizione riguarda anche i soggetti che, a qualsiasi titolo, svolgono la propria attività formativa, lavorativa o di volontariato in tali luoghi, "anche sulla base di contratti esterni".
In sintesi, le principali previsioni riportano l'obbligo di possedere ed esibire la certificazione verde Covid-19 per accedere ai luoghi di lavoro. Tutto ciò nel periodo di tempo che va dal 15 ottobre al 31 dicembre 2021 ovvero il termine dello stato di emergenza.
Restano esclusi dall'obbligo tutti i lavoratori che sono esenti dalle vaccinazioni contro il SARS-CoV-2 per comprovate motivazioni di salute e sulla base di idonea certificazione medica e i bambini al di sotto dei 12 anni.
La questione dei controlli
Definita la data per la definitiva estensione del procedimento, sarà cura dei datori di lavoro, sia in ambito pubblico che privato, far rispettare le prescrizioni previste dal Governo Draghi. Entro tale data infatti i datori di lavoro dovranno definire "termini e modalità di disposizione delle verifiche".
Il consiglio dato dal legislatore è quello di effettuare i controlli Green Pass all'accesso ai luoghi di lavoro, oltre che a quelli effettuati a campione. Ai datori di lavoro il compito, come già fatto durante il lockdown, di individuare i soggetti incaricati dei controlli all'interno dell'azienda o dell'Ente pubblico. A loro il compito di effettuare infine anche le sanzioni.
Le sanzioni
La questione Green Pass è al centro del dibattito nazionale ed internazionale. Anche in Italia il Governo Draghi ha definito il procedimento "indispensabile" per lo svolgimento delle attività lavorative. Ecco perché le sanzioni a carico di coloro che, sia nel pubblico che nel privato, non siano muniti di Green Pass, saranno salate. Si va dai 600 ai 1000 euro di sanzione pecuniaria per quei lavoratori che "abbiano avuto accesso violando l'obbligo di Green Pass - cita il decreto - Restano ferme le conseguenze disciplinari previste dai diversi ordinamenti di appartenenza".
E chi invece comunica prima di non avere la documentazione? Beh, in quel caso il lavoratore, nel settore privato, viene considerato "assente senza diritto alla retribuzione fino alla presentazione del Certificato Verde". La differenza con il lavoro pubblico è che qui, dopo cinque giorni d'assenza, il rapporto di lavoro viene considerato sospeso. In entrambi i casi però non è mai prevista la risoluzione del rapporto lavorativo.
Dal Green Pass alla "transizione verde"
Dal 1° settembre 2021 l'obbligo del Green Pass viene esteso a tutti i passeggeri di traghetti e trasporti marittimi a tratta inter-regionale (tranne per quelli che collegano Villa San Giovanni e Messina, sulla Stretto di Sicilia) e ai trasporti su via ferrata. È quanto stabilito dal decreto legge n.211/2021 nel mese di agosto, parlando di "Misure urgenti per l'esercizio in sicurezza delle attività scolastiche, universitarie, sociali e in materia di trasporti".
Cos'è il Green Pass e cosa cambia per il mondo dei trasporti?
Il Green Pass è il documento, di ideato dall'Unione Europea e diffuso in tutti gli Stati Membri, che certifica l'avvenuta vaccinazione contro il Covid-19. Attivo dal 1° luglio 2021, il documento in questione integra o sostituisce la certificazione verde Covid-19. L'Eu digital Covid certificate (Certificato Covid dell'Unione Europea o anche Certificazione Verde Digitale Covid-19) consente l'accesso non solo ai mezzi pubblici, eventi e allo spostamento tra regioni di colori diversi ma permette anche il viaggio attraverso i paesi membri dell’Unione Europea, caratteristica fondamentale per il personale della Logistica e dei Trasporti che attraversa le frontiere quotidianamente, a bordo sia dei propri autoveicoli che delle grandi navi trasporto, da porto a porto.
A doverlo presentare alle compagnie di navigazione, responsabili dei controlli, saranno quindi anche i conducenti degli automezzi, sia merci che passeggeri, in viaggio su navi trasporto. In questi casi il Green Pass potrà essere sostituito, momentaneamente, da un tampone con esito negativo effettuato entro le 48 ore precedenti l'imbarco. Tale certificazione, infine, darà accesso ai principali mezzi di trasporto fino al termine dello stato d'emergenza, sancito dal governo per il 31 dicembre 2021. Chi violerà tali disposizioni incapperà in una sanzione salata, con una multa tra i 400 e i 1000 euro.
Trans Italia e l'intermodalità non accompagnata
Quando si parla di green, Trans Italia ha sempre qualcosa da dire. In questo contesto di certificazioni e di lotta alla pandemia s'inserisce perfettamente la storica politica aziendale: l'intermodalità. Un concetto base che Trans Italia, insieme al suo storico partner, il Gruppo Grimaldi, porta avanti da oltre circa trent'anni. Con l'intermodalità non accompagnata si diminuiscono i contatti in quanto il personale non è costretto a viaggiare per lunghe tratte marittime insieme al carico. Il conducente infatti, ben prima delle disposizione anti-Covid, compie solo primo ed ultimo miglio. Da stabilimento industriale a porto e da porto a stabilimento industriale, per capirci. Ciò consente non solo un maggior risparmio, in termini di costi economici ma anche una forte diminuzione del rischio contagio, fondamentale in questa fase. Una tutela in più quindi sia per le nostre risorse umane che per il pianeta.
Ma è l'ambiente, oltre che l'uomo, a beneficiarne. Basti pensare che, solo leggendo i numeri del 2020, Trans Italia, con l'intermodalità, ha fatto risparmiare, in termini di emissioni di anidride carbonica da parte degli automezzi, rispettivamente 44400 e 7000 tonnellate di CO2. Un ennesimo obiettivo raggiunto. Che si aggiunge a quello della distanza sociale come misura di protezione del personale o alla diminuzione degli assembramenti nelle aree di carico/scarico, evitabili con lo snellimento delle pratiche burocratiche nei terminal grazie al digitale.