Luigi D'Auria all'Alis on Tour di Napoli: "Formazione deve essere al centro del PNRR"
Nella splendida cornice di Castel dell'Ovo, a Napoli, martedì 14 giugno è andata in scena la seconda tappa dell'"Alis on tour". L'evento itinerante a cura dell'Associazione per la Logistica e l'Intermodalità Sostenibile. Presenti tutti i maggiori player di settore e diverse cariche istituzionali tra le quali, la più attesa, quella del ministro ai Trasporti, Enrico Giovannini. Presente anche Trans Italia ovviamente. Il presidente e amministratore delegato Luigi D'Auria ha espresso, durante uno degli incontri, il suo parere su un argomento già trattato negli ultimi anni dall'azienda: la formazione.
Le parole di Luigi D'Auria durante l'"Alis on tour" di Napoli
“Tra le qualità dell’imprenditore, in particolare del Sud, sottolineerei la passione e l’entusiasmo che davvero risaltano – ha dichiarato Luigi D’Auria, parlando dal palco della tappa napoletana di Alis on tour - Siamo appassionati delle attività familiari da sviluppare e tramandare, e profondono in esse quell’entusiasmo che devono e sanno trasmettere anche ai giovani. Con lo stesso spirito ALIS ha fatto un percorso importante sulla formazione. Ha instaurato rapporti forti con Its, ha valorizzato il lavoro specializzato in alcuni settori. Ovviamente ci sono ancora carenze di professionalità che col Pnrr possono essere colte e sanate. Per tornare alle considerazioni del vicepresidente Bonavitacola, concordo che manca un coordinamento centrale che possa puntare a un progresso forte della logistica a livello nazionale. Noi potremmo arrivare a un elemento anomalo, potremmo avere porti a zero emissioni, armatori a zero emissioni e poi non avere infrastrutture che potrebbero collegare i trasporti tra loro e renderli davvero multimodali. Mancano a volte le centralità di progetto, come sulla formazione, dove servirebbe un maggiore coordinamento nazionale fra università, per far appassionare gli studenti e coltivare le eccellenze”.
Trans Italia da sempre a favore della formazione e di un perfetto work-life balance
Oggi la figura del conducente di autoarticolati è ancora vista, in maniera errata, come un lavoro da disprezzare. Una figura retorica, a volte fin troppo maltrattata, che però è anni luce rispetto a quella che è oggi. Nuove tecnologie, formazione costante, mezzi sempre più all'avanguardia e soprattutto figure mai lasciate sole durante i viaggi sono tutte le caratteristiche del Dna del conducente dei nostri giorni. Come ha affermato Luigi D'Auria nel suo intervento però, manca la volontà. Anche istituzionale, per molti versi, di far appassionare gli studenti e avvicinarsi ad un mondo che permette di ricevere in cambio tante soddisfazioni. Viaggiare per il mondo, ad esempio, e acquisire soprattutto quella chimera che in tante realtà è soltanto un sogno.
Ma soprattutto, grazie all'uso dell'intermodalità, punto imprescindibile delle politiche di Trans Italia, si offrono al conducente notevoli benefici! I percorsi stradali ad esempio. Accorciandosi sempre di più le tratte, con il sistema dell'intermodalità si permette ai conducenti di far rientro a casa la sera stessa. Un modo sereno di lavorare, tornando a casa per godersi la famiglia, gli amici, la socialità, nel giusto equilibrio tra lavoro e vita! È lo stress di tutti i giorni infatti il vero nemico da abbattere. La produttività non si calcola solo con le ore di lavoro ma con quanto impegno e professionalità si riesca a raggiungere i propri obiettivi. Un lavoro alquanto complicato se manca il sorriso e la lucidità.
Ambiente, sostenibilità e Logistica, una sinergia possibile
Lo scorso 8 giugno è stata la "Giornata Mondiale dell'Ambiente". Una giornata fondamentale che ci ricorda quanto siamo "collegati" a questo Pianeta e quanto poco ancora si fa per salvaguardarlo. È da poco più di un decennio che la questione del "green" sta prendendo piede. Forse un ventennio se si considerano i passi da gigante fatti dalla scienza nell'evidenziare i danni che l'Uomo sta provocando all'ambiente. Oggi, fortunatamente, la situazione sta cambiando, ma non così velocemente come si potrebbe.
Politiche ESG, decarbonizzazione e intermodalità a favore dell'Ambiente
È da decenni ormai che Trans Italia promuove e sostiene anche all'esterno (non solo al suo interno) politiche ferree per la sostenibilità. Non solo di gestione ma anche ambientale. Una scelta che combacia pienamente con quei principi che l'Europa stessa sta portando avanti, da un punto sia etico che legislativo. Punti focali che oggi vediamo nelle politiche ESG (Environmental, Social e Governance) ampiamente perseguite da Trans Italia.
Politiche che siano all'insegna della sostenibilità ambientale ma soprattutto etiche, ovvero non solo di facciata. Concretizzare delle proposte per l'efficientamento energetico che possano ridurre le emissioni di CO2, l'utilizzo di LNG (Liquified Natural Gas) l'utilizzo di motori elettrici, l'uso di documentazione elettronica e delle App che sostituiscano l'uso della carta combattendo l'abbattimento indiscriminato delle foreste sono obiettivi concreti.
Cosa significa davvero "green" per Trans Italia?
Chi non conosce a fondo, in prima persona, il mondo della Logistica e di Trans Italia nello specifico, abbina da sempre il mondo della dei Trasporti ad inquinamento, camion rumorosi e sporchi ed emissioni di CO2 a profusione. Questo però non corrisponde oggi al vero. Essere davvero al fianco dell'ambiente è possibile, e Trans Italia si sta battendo, giorno dopo giorno, per far si che questa parola sia realmente tatuata nelle menti di tutti i suoi dipendenti e dirigenti.
Come Trans Italia vuole essere "green"?
Non solo di facciata si diceva. Ecco, Trans Italia, a sostegno del fatto inequivocabile di essere un'azienda leader del settore da quasi 40 anni (ad ottobre le 38 candeline!) dimostra di voler essere realmente "green" e non solo tramite qualche spot. Ecco gli strumenti che Trans Italia usa:
- Trasmissione della documentazione già digitalizzata al termine delle operazioni di scarico grazie ad app dedicata.
- Piattaforma B2B per consentire ai clienti,mediante autenticazione con username e password, la consultazione e il download della documentazione e delle fatture relative ai trasporti effettuati
- Riduzione, grazie all’impiego prioritario della multimodalità rispetto al trasporto tutto strada, dei consumi di carburanti, dell’inquinamento atmosferico, dell’inquinamento acustico
- Applicazione delle migliori tecnologie disponibili con un parco macchine di ultima generazione, utilizzo di trattori LNG (metano liquido), costante manutenzione dei mezzi
- Formazione degli autisti con corsi di guida ecologica
- Impianto di lavaggio veicoli a riciclo con un risparmio di 1.500.000 di litri d’acqua
- Riduzione dei consumi energetici a seguito dell’installazione presso uffici e depositi di dispositivi di illuminazione a led che consentono la riduzione dell’80% dell’energia elettrica assorbita
- Smaltimento rifiuti secondo legge rispettando la raccolta differenziata in ufficio e durante le varie fasi di trasporto. Smaltiamo, nel rispetto degli obblighi di legge, tutti i rifiuti, pericolosi e non, derivanti dalla manutenzione dei mezzi
- L'arredo di tutti i nostri uffici viene effettuato con quadri in cartone riciclato, incentivando così il rispetto della raccolta differenziata
Ogni singolo punto delinea un pensiero. Una mentalità che l'intero Gruppo ha sancito attraverso un importante documento, che ogni azienda dovrebbe redarre e siglare: il proprio Bilancio Sociale.
Il Bilancio Sociale 2021
La presentazione del primo Bilancio Sociale nel 2021 ha rappresentato, per Trans Italia, l’occasione per mettere in luce le performance e le azioni promosse in ambito ESG.
Tale progetto si inserisce in un contesto internazionale caratterizzato da un’attenzione sempre più spinta ai temi della sostenibilità economica, ambientale e sociale, e dal rendere conto ai propri stakeholder dei valori aziendali e delle attività svolte, rendendo trasparenti e comprensibili all’esterno le azioni realizzate, le risorse impiegate e i risultati raggiunti.
Dal Bilancio Sociale al Bilancio di Sostenibilità
La naturale evoluzione del Bilancio Sociale di Trans Italia sta proprio nel voler comunicare agli stakeholder i risultati aziendali, le strategie messe in campo e tutti gli impegni che l'azienda ha intenzione di rispettare riguardo tematiche ambientali, sociali e di governance, in perfetta linea con i principi ESG.
Da qui la necessità di redarre un Bilancio di Sostenibilità che possa mettere in evidenza non solo i processi ma anche i numerosi traguardi raggiunti!
Il Bilancio di Sostenibilità è stato redatto utilizzando come riferimento tecnico-metodologico i Global Sustainability Reporting Standard (GRI Standard) pubblicati nel 2021 dal Global Reporting Initiative e resi vincolanti per le aziende a partire dal 1° gennaio 2023. Anche in questo Trans Italia ha voluto anticipare in tempi e aderire subito ai principi del GRI.
Alis on Tour, prima tappa all'insegna della sostenibilità ambientale, economica e sociale
Quattro tappe, quattro giornate itineranti ospitati da quattro luoghi magici, alla ricerca di confronti con istituzioni e imprese. Torna l'"Alis on Tour", l'evento organizzato dall'Associazione per la Logistica e l'Intermodalità Sostenibile guidata dal presidente Guido Grimaldi. La prima tappa, tenutasi a Roma lo scorso 24 maggio, ha dato notevoli indizi su dove il settore della Logistica e Trasporti, coadiuvato dal necessario supporto delle istituzioni e dei rappresentanti di Governo, intende andare.
Alis on Tour 2022, Trans Italia sempre presente
Quattro tappe dicevamo, quattro location da sogno. La prima è quella di Roma, dove si è tenuta l'apertura di questo evento che si sposterà in giro per le bellezze della nostra Italia, passando poi per Napoli il prossimo 14 giugno, Manduria in Puglia il 5 luglio e infine Catania il prossimo 2 agosto. Non poteva mancare la presenza di Trans Italia, a testimonianza dell'impegno che l'azienda vuole offrire all'interno dell'ampio dibattito, portando avanti le sue politiche all'insegna dei criteri racchiusi nei tre principi d'impresa ESG (Environment, Social, Governance). Un dibattito che già lo scorso 24 maggio ha dato grandi spunti di riflessione a partire dalle parole del presidente di Alis, Guido Grimaldi.
I saluti del presidente Grimaldi durante la prima tappa di Roma
"Siamo partiti da Roma, dalla nostra sede nazionale dell’Associazione, per la prima tappa di Alis on Tour, che abbiamo voluto organizzare al fine di evidenziare l’importanza strategica del settore del trasporto e della logistica per il sistema produttivo nazionale e per i nuovi scenari euro-mediterranei. Le importanti presenze di autorevoli ospiti, moderati da grandi professionisti come Bruno Vespa, Maria Soave e Nunzia De Girolamo, rappresentano un segnale di grande apprezzamento nei confronti del nostro settore e del dialogo che continuiamo a promuovere tra istituzioni, imprese, professioni e terzo settore. Siamo infatti orgogliosi della partecipazione di ben cinque Ministri – Luciana Lamorgese, Mariastella Gelmini, Erika Stefani, Elena Bonetti e Luigi Di Maio -, tre Sottosegretari di Stato – Assuntela Messina, Dalila Nesci e Giorgio Mulè -, il Vicepresidente della Camera dei Deputati Ettore Rosato e la Presidente della Commissione Lavoro Romina Mura.
Numerosi quindi gli esponenti istituzionali, che si sono confrontati su sviluppo sostenibile, innovazione digitale, sicurezza nazionale ed internazionale, formazione e occupazione, inclusione e responsabilità sociale con gli altri illustri relatori: il Direttore dell’INAIL Andrea Tardiola, il Contrammiraglio Massimo Seno del Corpo delle Capitanerie di Porto, il Presidente di Assoporti Rodolfo Giampieri, il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro-Settentrionale Pino Musolino, la Direttrice della Fondazione Santobono Pausilipon Flavia Matrisciano e il Presidente della Federazione Italia Sport Equestri Marco Di Paola”.
Ringraziamenti ma non solo: serve una svolta
Questo il commento del presidente di Alis, Guido Grimaldi che durante il suo intervento non ha potuto non ringraziare gli interventi di uomini del governo così come non ha potuto non porre il giusto accento sulle questioni più urgenti nel panorama della Logistica e Trasporti.
"Auspichiamo l’intervento del Governo attraverso l’aumento della dotazione finanziaria a 100 milioni di euro all’anno per Marebonus e Ferrobonus dal 2022 al 2030 - ha affermato il presidente - in quanto tali incentivi sono necessari per supportare le imprese del comparto e per avviare una seria ed importante transizione modale e, dunque, ecologica".
"Inoltre - continua - riteniamo prioritario intervenire per rendere più attrattivo il nostro settore avvicinando sempre più le nuove generazioni e contribuendo quindi alla crescita occupazionale del Paese e alla risoluzione di un problema serio riscontrato dalle nostre aziende, cioè la forte carenza di figure professionali qualificate. Infine, ci auguriamo che si giunga all’esenzione del sistema EU-ETS per le Autostrade del Mare e le linee di cabotaggio insulare italiane e dall’Italia verso l’estero, al fine di evitare – conclude il Presidente Grimaldi – il concreto rischio di un back shift modale, che rischierebbe di far tornare indietro di 30 anni la logistica marittima e, soprattutto, porterebbe nuovamente milioni di camion sulle autostrade italiane”.
Trans Italia tra le Imprese Champions 2022!
Non è facile fare impresa al Sud. Sembra retorica ma è quanto emerge dallo studio accurato effettuato per il Corriere della Sera tramite l'analisi sui bilanci degli ultimi 6 anni effettuati dal Centro Studi ItalyPost. È così che nasce la classifica "Imprese Champions 2022", presentata venerdì 20 maggio. Una classifica che vede pochissime imprese nel Mezzogiorno avere dati performanti significativi. Tra queste imprese c'è, con orgoglio, anche Trans Italia.
Cos'è Impresa Champions
Impresa Champions è una classifica effettuata dal Centro Studi ItalyPost, brand che raccoglie le attività di Post Editori, una società editoriale tesa a favorire la crescita della cultura d’impresa e del lavoro e che, proprio per questa sua mission sociale e culturale si definisce una “Community Corporation”. Sono 1000 le imprese analizzate in tutta Italia, tra cui appunto anche Trans Italia. Un dato significativo se si considera che la maggior parte delle imprese con un ebitda (margine operativo lordo ovvero un indicatore del margine di crescita sul lungo periodo) di rilievo si trovi al Nord. I dati, relativi al 2020 ma pur sempre significativi, mostrano una leggera flessione dei fatturati aggregati, di 84 miliardi e 242 milioni, rispetto al 2019. Con un dato ebitda però in costante crescita. Campania tra le migliori del Mezzogiorno, con 33 imprese di cui solo 20 a Napoli. Sono 5 quelle invece della provincia di Salerno, tra cui Trans Italia.
La fotografia di un'impresa sana e in pieno sviluppo
È evidente come i dati mostrino un aumento del fatturato dal 2019 al 2020 di circa 10 milioni d'euro. Cifra poi assestatasi durante il 2021 a causa della pandemia ma che ha ripreso a salire, mostrando progressi anche nell'indice ebitda. Uno stato di salute più che soddisfacente, considerando la crisi mondiale dalla quale ancora oggi tutti stiamo cercando di tirarci fuori. È un momento di ripresa e di ottimismo, che Trans Italia vuole continuare a portare avanti attraverso un percorso che si fonda sempre sui tre principi dell'ESG, Environment, Social e Governance.
Non solo: intermodalità, cooperazione, innovazione: tutti elementi cardine di una politica unica di sviluppo che ha portato in questi anni a ricevere sempre più premi (vedi Industria Felix) grazie ad una mentalità lungimirante e non basata unicamente sul profitto.
Industria Felix Campania, Trans Italia ancora tra i migliori
Si è svolta a Napoli lo scorso 19 maggio l'evento consueto del "Premio Industria Felix - La Campania che compete". Ospitato negli spazi della Città della Scienza a Bagnoli. Sono state 60 le imprese più competitive e solide presenti sul territorio della regione Campania, premiate con l'Alta Onorificenza di Bilancio. Un premio prestigioso, che viene conferito a Trans Italia, ancora una volta a distanza di meno di un anno dall'evento 2021, a conferma dell'ottimo stato di salute dell'azienda.
L'ennesima soddisfazione per un'azienda attenta al bilancio e alla sostenibilità
Solo a novembre Trans Italia aveva ricevuto l'onorificenza nazionale dell'ambito premio. Un sugellare i tanti investimenti e la corretta via intrapresa da anni di lavoro sul campo nel settore della Logistica e Trasporti. Solo un mese prima, ad ottobre, il premio campano relativo al 2021. Una soddisfazione che vede riconosciuto l'impegno di un'intero staff, partendo dalla dirigenza sino al personale in ufficio e a quello su strada. Il premio va ancora all'impegno costante nel seguire politiche green, garantendo fiducia e sicurezza a chi interagisce con la nostra azienda. Soprattutto dopo un periodo particolare come quello dell'emergenza Covid, che ha messo a rischio non solo il personale ma anche i fornitori e clienti.
I principi dell'ESG sempre al centro dell'azione di Trans italia
Non solo attenzione al bilancio. Trans Italia da sempre porta avanti i principi incardinati nell'acronico ESG, ovvero Environment, Social and Governance.
- Environment: le politiche green, la ricerca di nuove fonti di energia pulita e rinnovabile, la lotta all’inquinamento e il proseguimento di politiche di sostenibilità.
- Social: un’azienda, per avere il massimo deve anche dare il massimo. È per questo che Trans Italia ha la necessità di favorire l’occupazione e il rilancio di politiche sociali che possano far si che a guadagnare da una perfetta organizzazione siano tutti.
- Governance: ovvero quella serie di principi e regole che determinano il corretto e soprattutto etico svolgimento delle attività di una società.
Le motivazioni del premio Industria Felix
A ritirare il premio è stato il general manager dell'azienda, Luigi D'Auria. Ecco le motivazioni :
Il "Premio Industria Felix - L'Italia che compete", fondato dal giornalista Michele Montemurro e organizzato da Industria Felix Magazine, si sviluppa sulla base di una maxi inchiesta sui bilanci dell'anno 2020 di 700.000 società di capitali realizzata in collaborazione con L'ufficio studi di Cerved Group. Le imprese premiate, selezionate tramite incontrovertibile algoritmo di bilancio e scelte da un qualificato Comitato Scientifico, sono individuate in base alle migliori performance gestionali e all'affidabilità finanziaria determinata dal Cerved Group Service Impact. In relazione al bilancio 2020 e al fine di favorire il benessere sociale e il progresso economico, si conferisce l'Alta Onorificenza di Bilancio a Trans Italia S.R.L.
E-Fuel, cosa sono e cosa rappresentano per il futuro?
In un mondo che cerca sempre più frequentemente alternative valide e green ai combustibili fossili, ecco che (ri)spunta una nuova idea: gli E-Fuel. Parola che deriva da Elecro-Fuel, ovvero combustibili elettrici, sono in sostanza una nuova forma di carburante, di origine sintetica, rinnovabile e ad impatto zero. Potrebbero sostituire la benzina e i combustibili derivanti dal petrolio? Ma soprattutto, una tale innovazione può essere in linea con le politiche green e a basso impatto ambientale che da sempre Trans Italia cerca di portare avanti? La risposta ad entrambe le domande è SI! Vediamo come.
Cosa sono gli E-Fuel?
Si tratta di combustibili di natura gassosa o liquida, di origine sintetica, che vengono prodotti attraverso dei processi energivori alimentati da energia elettrica rinnovabile. Il processo di produzione prevede quindi una trasformazione dell'energia elettrica rinnovabile in energia chimica, sotto forma di combustibili "climate friendly" da poter utilizzare in comuni motori endotermici. I processi di produzione sono conosciuti da anni, ma solo recentemente e grazie all'interesse di diversi poli di ricerca, stimolati dal processo di transizione energetica in atto, si sono trovati dei nuovi catalizzatori, capaci di trasformare a basso costo l'energia elettrica in E-Fuel. Non più solo derivati del petrolio o il metano quindi, ma anche idrogeno, ammoniaca, metanolo o il dimetil-etere e così via.
Quali sono i benefici degli E-Fuel?
Innanzitutto si andrebbe a rallentare il processo di defossilizzazione delle fonti d'energia per il settore trasporti. Tanto auspicato dall'Unione Europea nel processo di trasformazione energetica. Di conseguenza si vedrebbe una sensibile diminuzione delle emissioni di gas. L'altro fattore è che non serviranno assolutamente motori diversi da quelli già in commercio. Nota estremamente positiva, considerando il difficile e costoso processo di riconversione dei motori. In più gli E-Fuel presentano una densità energetica tanto elevata da poter bilanciare l’intermittenza della produzione di energia elettrica rinnovabile tra le diverse stagioni attraverso uno stoccaggio su lunga durata, in modo da integrare i sistemi di immagazzinamento dell’energia tradizionali.
La scelta del Politecnico di Milano
Uno dei centri di ricerca ad aver intrapreso la strada che porta all'uso reale degli E-Fuels è il Politecnico di Milano che, in questo video, spiega nel dettaglio il processo di trasformazione dell'energia in E-Fuel, con tutti i suoi benefici.
https://www.youtube.com/watch?v=hkREFKysinY
Dalla Sicilia all'Ucraina, la solidarietà viaggia con Trans Italia
La solidarietà non può avere, al mondo d'oggi, più piccolo e globalizzato, ostacoli di distanza. Ecco perché Trans Italia ha scelto di effettuare uno dei viaggi più importanti della sua storia, andando a consegnare beni di prima necessità alla popolazione civile dell'Ucraina. Un messaggio che l'azienda vuole dare, forte e chiaro: di indifferenza si muore.
La scelta di far parte di questa catena solidale
Pochi giorni fa Trans Italia è stata contattata dal ROE, Raggruppamento Operativo Emergenze della Protezione civile della Regione Sicilia a Palermo, inserita all'interno della missione solidale e ITALIAS I.N.S.F.O. - R.O.E. for #Ukrainian people. La richiesta è stata semplice ovvero fare quello che dal 1984 facciamo tutti i giorni per tutta Europa e il bacino del Mediterraneo: trasportare beni. È quello per cui Trans Italia è nata, che sa fare meglio e che mai come questa volta ha svolto con la massima attenzione e determinazione, per dare un concreto aiuto a quelle popolazioni fatte da uomini donne e bambini che tanto stanno soffrendo a causa della guerra russo-ucraina. Non beni qualsiasi, ma viveri, medicinali, coperte e quant'altro possa fare davvero la differenza tra la vita e la morte. Una speranza.
Trans Italia non poteva girarsi dall'altra parte.
Trans Italia c'è. E ci sarà ancora.
La lettera di ringraziamento
È con orgoglio che l'azienda, con l'amministratore delegato Luigi D'Auria in testa, ha ricevuto questa lettera di ringraziamento da parte dell'ente di Protezione Civile. Un segno di gratitudine che tutti, dal personale viaggiante a quello amministrativo e dirigenziale, porterà sempre nel cuore, con la consapevolezza di aver fatto qualcosa di estremamente importante: aiutare a salvare vite. Trans Italia è stata soprattutto orgogliosa di aver fatto parte e di continuare a far parte di un qualcosa di grande, composto da uomini e donne che stanno facendo tantissimo per una comunità che necessita di una mano, seppur molto distante. Un grazie a queste persone, per averci coinvolto in un'azione doverosa contro un atto deplorevole come la guerra.
Ecco la lettera:
Gentile Dott. Luigi D'Auria,
La nostra organizzazione nazionale R.O.E. Missione Umanitaria ITALIANS I.N.S.F.O. - R.O.E. "For
Ukrainian People", il Coordinamento regionale R.O.E. in Sicilia delle Organizzazioni di
Volontariato di Protezione Civile a Palermo sono impegnate con vivo fervore umanitario per
portare aiuto e sostegno al popolo Ucraino per la grave e tragica situazione in cui viene a
trovarsi a seguito degli eventi di una guerra che non ha alcuna giustificazione, soprattutto
perché coinvolge civili inermi privandoli anche della dignità umana.
Noi ci abbiamo messo l’anima ed anche l’impegno logistico, ma senza la Vostra fattiva
collaborazione tutto il nostro sforzo di solidarietà sarebbe stato vano. Ci avete fornito un grande
aiuto per il trasporto di tutti i beni che abbiamo raccolto con l’impegno dell’amore solidale
insieme alla comunità ucraina residente in Sicilia e l’Associazione UCRAINA Mediterranea di
Trapani «Europa Condivisa».
La nostra azione non ha confini politici e/o amministrativi e guarda alla guerra come una
catastrofe umanitaria che deve essere affrontata con l’aiuto a chi soffre subendone le conseguenze.
La solidarietà diventa coinvolgente, ed ha coinvolto anche Voi, che ci avete aiutato facendo
pervenire il nostro solidale messaggio a tutti i volontari della Polonia che, in uno sforzo
umanitario encomiabile, stanno accogliendo senza alcun pregiudizio tutti coloro che sono
costretti a scappare da questa guerra assurda.
Con l’aiuto di tante associazioni di volontariato a Palermo e nella Sicilia tutta siamo riusciti a
raccogliere una quantità davvero consistente di viveri e medicinali da destinare alle popolazioni
ucraine, cercando anche di superare tutte le problematiche del trasporto con l’utilizzo di mezzi
e uomini che hanno dato la loro disponibilità.
L’esonero in Italia dalle spese dei traghetti e probabilmente anche delle autostrade per gli
automezzi che trasportano aiuti umanitari e che sono in possesso dei documenti che predispone
a Protezione Civile è un fatto positivo che ci supporta per organizzare ogni possibile operazione
di trasporto per aiuti umanitari.
In questo potremmo darvi sufficiente collaborazione per eventuali TIR che possono arrivare in
Polonia attraversano il territorio italiano. Il nostro sforzo di solidarietà è pari alla gratitudine per il vostro impegno.
La nostra Organizzazione di volontariato e tutta la Sicilia solidale rende onore al Vostro impegno e vi
ringrazia per avere reso più facile anche il nostro impegno, che trova l’unico ristoro in termini di
gratitudine nella soddisfazione» e pacificazione morale di aiutare chi soffre.
Speriamo che il desiderio di Pace ci accolga tutti e presto, ponendo fine a questa guerra che sta
assumendo aspetti di una tragedia umanitaria immane.
Ancora grazie.
Luigi D'Auria a Let Expo: "Il Mediterraneo è un'opportunità ma è necessaria una progettualità"
Opportunità, ma da saper cogliere. È questo l'incipit dell'intervento di Luigi D'Auria, amministratore delegato di Trans Italia, presente al Let Expo 2022. In un anno in cui la ripresa è il punto focale, D'Auria si è concentrato sulla necessità di affrontare il prossimo futuro con determinazione. Occorre però anche una visione chiara di quel che si vuole raggiungere.
"Il Mediterraneo è una grande opportunità" afferma D'Auria davanti la platea gremita. "La penisola italiana - continua - è una piattaforma logistica naturale che può offrire ancora grandi opportunità. Ci sono 58 porti in Italia. Le eccellenze italiane hanno investito sulle innovazioni, ma poi ci sono anche delle criticità portuali e strutturali che non sono in grado di sopportare i flussi attuali che sono in aumento. Per fare un esempio, ci sono dei terminal congestionati dove il primo e l’ultimo miglio sono serviti come fossero un normale trasporto stradale, ci sono veicoli che emettono molte emissioni e poi ci sono navi che non ne emettono, quindi c’è un’incongruenza. C’è carenza di retro-portualità, ma soprattutto al momento c’è l’impossibilità di lanciare una metodologia di trasporto multi-modale e questo non crea sinergia e competitività della portualità italiana, che si trova al 49° posto per competitività mondiale. Bisogna pensare porti specializzati, alcuni per container, altri per materiali sfusi. Serve una progettualità per creare specializzazioni connesse a multi-modalità”.
Ecco a seguire l'intervento completo di Luigi D'Auria, AD di Trans Italia
Un nuovo magazine e Tritti, la mascotte: ecco le novità 2022 di Trans Italia!
Formica o cicala? Sull'identità non ci sono mai stati assolutamente dubbi. Formica tutta la vita! È questa la vera essenza di Trans Italia, che da questa edizione di Let Expo 2022 è diventata "fisica". Si chiama Tritti ed è la nuova mascotte di Trans Italia, un modo per rendere "reale" la vera identità dell'azienda.
Perché una formica?
Laboriosa, instancabile, dalla forza sovrumana, sempre impegnata a trasportare le provviste per l'inverno in un organizzatissimo lavoro di squadra. Ha un semirimorchio come zainetto, che costituisce l'elemento di viaggio comune a tutte le modalità di trasporto ed una foglia come foulard. La sua è la perfetta interpretazione del carattere di un'azienda leader del settore sin dalla sua fondazione, nel 1984. Dai suoi occhi, dal suo camminare fiero e deciso risplendono tutti i valori che una squadra deve avere: spirito di gruppo, efficienza, entusiasmo e l'attenzione all'ambiente che guidano da sempre il nostro lavoro.
Tritti al Let Expo 2022
L'esordio in pubblico di Tritti ha suscitato sin da subito curiosità e forte simpatia. Tra curiosi, appassionati del mondo della logistica, seri imprenditori e personaggi delle istituzioni, ecco spuntare la colorata formichina dai grandi occhi, capace di ridare leggerezza e un sorriso ad un ambiente nel quale si è parlato di temi fondamentali per la nostra società. Tritti nel prossimo futuro avrà il compito di essere il volto dell'azienda all'interno di un calendario di eventi ed attività già programmato. Un percorso preciso, volutamente iniziato a seguito della tragica pandemia Covid, e che porterà il nome dell'azienda e della sua mission quanto più lontano possibile.
Il nuovo Magazine di Trans Italia
Le novità di quest'anno non finiscono qui. È in uscita il magazine di Trans Italia che proporrà un format di 12 pagine interamente focalizzate sulla realtà del settore Logistica e Trasporti. Le mille sfaccettature, le mille problematiche da affrontare e da risolvere, i traguardi raggiunti, gli obiettivi da raggiungere e messi in agenda. Sarà un diario di bordo pieno di testimonianze, interviste, immagini e progetti, aventi lo scopo di dare un'idea in real time di quello che frulla nella mente di Trans Italia, dei suoi dirigenti, del suo personale e dei suoi clienti, nuovi e storici.
Let Expo 2022, il racconto di un'esperienza unica
Quattro giorni di brainstorming, quattro giorni di incontri, dibattiti e riflessioni su temi comuni e con interlocutori di altissimo livello. Quattro giorni intensi, a cui Trans Italia ha partecipato, con orgoglio e determinazione. Non si poteva non esserci.
Cos'è Let Expo Eco Transport 2022
È terminata sabato 19 marzo la quattro giorni, iniziata il 16, la prima edizione della fiera Let Expo Eco Transport, organizzata da Alis, dall’Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile, che vede a capo uno dei partner storici di Trans Italia, il presidente di ALIS, Guido Grimaldi e ospitata nei grandi spazi del centro di Veronafiere. Oltre 200 espositori nazionali ed internazionali in 4 padiglioni e su una superficie di oltre 40.000 mq, ha ospitato momenti di dibattito alla presenza di ministri, politici, istituzioni, dirigenti di impresa, rappresentanti del mondo della formazione ed associazioni. Dal segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, al leader della Lega, Matteo Salvini fino agli interventi del ministro alle Infrastrutture e alla Mobilità Sostenibile, Enrico Giovannini e del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà.
La presenza di Trans Italia al Let Expo 2022
Stand total green, una mascotte che vuole essere la nuova immagine dell'azienda, una stretta politica fondata sui principi dell'ESG (Environment, Social, Governance) e l'onnipresente obiettivo dell'intermodalità come vero vettore che può portare ad un abbattimento intelligente dei costi, un miglioramento dello stile di vita del personale viaggiante, diminuzione delle emissioni di CO2 e una maggiore velocità d'esecuzione. Sono questi i contenuti principali che Trans Italia ha voluto comunicare ai tantissimi ospiti di una manifestazione alla quale non si poteva non partecipare.
Un messaggio di profonda trasformazione, che si verifica anche nei colori aziendali, passando dal blu storico di Trans Italia ad un verde che abbraccia sia l'aspetto "green" (reale, non di facciata) sia quel verde "speranza" che porta tutti i quadri aziendali, dalla dirigenza al personale viaggiante e amministrativo, a volere fortemente un cambiamento nel settore della Logistica e Trasporti.
Un rendez-vous di esperti del settore
Verona non è una città scelta per caso. Oltre all'essere una naturale cornice incuneata tra storia e romanticismo, Verona è anche uno degli hub per la logistica e il trasporto più grande d'Europa, punto di connessione tra l'Italia del Nord-Est con le rotte per il Nord e l'Est Europa. Ed è qui che in quattro giorni si è parlato dei temi portanti del settore: mobilità sostenibile, formazione, smart mobility, smart cities, intermodalità e tanto altro.
Gli ospiti e l'introduzione del presidente di Alis, Guido Grimaldi
"Perché ho voluto questo panel in cui si parlasse di sport e cultura? - si chiede il patron della manifestazione, Guido Grimaldi, presidente di Alis - Perché il made in Italy è arte e imprenditoria, abbiamo qui a Let Expo 205 eccellenze qui che stanno facendo la differenza crescendo in maniera importante; io ho perorato questa causa di creare veri e propri campioni nazionali. Ci sono Paesi come la Germania in cui le piccole aziende della logistica sono 10 volte le nostre grandi. Serve migliorare il nostro modello".
Il ministro Giovannini
Intervenuto a distanza anche il ministro Giovannini, impossibilitato per motivi di salute ad esser presente all'evento: "Fino a ieri sera la viceministra Teresa Bellanova ha lavorato con le associazioni di categoria per capire come sostenere le aziende di autotrasporto e logistica, in prima battuta per il caro carburanti. Ma anche per evitare che gli autotrasportatori siano schiacciati tra committenza e clienti. Stiamo mettendo insieme un pacchetto di norme per capire cosa inserire in un provvedimento di sostegno. Il settore dell’autotrasporto è un mondo variegato, ci sono categorie diverse che rientrano in questo ambito, ci sono esigenze diverse dei produttori, penso al manifatturiero, che a volte si integrano con la logistica, altre volte utilizzano l’autotrasporto in modo episodico. È evidente che una crisi come questa è anche un’opportunità per cambiare".
"Al di là dell’aumento dei prezzi di energie e materie prime, credo sia nostro compito rafforzare le linee del Pnrr, anche su logistica e porti. In questo nuovo scenario geopolitico - continua - ci saranno ripensamenti dei flussi di merci. Ci sarà certamente un rafforzamento delle relazioni intereuropee, il che ci conferma nelle scelte prese per il terzo valico, il Brennero, il rafforzamento del Pnrr nei suoi aspetti logistici, la connessione via ferrovia di porti e centri intermodali: dobbiamo accelerare. La buona notizia è che il Pnrr è solo un pezzo della storia, solo nell’ultimo anno il governo sulla logistica oltre ai 61 miliardi del Pnrr, ha aggiunto 40 miliardi per potenziare le ferrovie, migliorare la rete stradale e autostradale, investire nel settore idrico per evitare che con la crisi climatica si resti senz’acqua: tutte queste azioni vanno accelerate".
Il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà
Importanti e significative anche le parole di D'Incà che nel suo intervento di venerdì 18 marzo: "Ieri abbiamo fatto un importante Cdm sul Covid. Tutti speravamo che questo progressivo alleggerimento delle misure anti-Covid segnassero la fine delle ansie, ma invece ci troviamo di fronte a una guerra. Per quanto riguarda il Covid abbiamo fatto un passo avanti. Termina lo stato d’emergenza, tra aprile e maggio si conclude l’utilizzo del Green pass, rimane solo per alcune categorie. Significa riaprire con grande coraggio, il nostro compito è il ritorno alla normalità.
"Sono state fatte oltre 130 milioni di vaccinazioni singole - continua D'Incà - un lavoro incredibile fatto dai sanitari cui va un ringraziamento enorme. Nel Cdm di oggi affronteremo il caro energia, la bolletta di gas e petrolio e l’impatto su cittadini e aziende. Un’emorragia, una ferita aperta, un dissanguamento delle risorse delle nostre aziende. Sul decreto che porteremo oggi al Cdm vale il lavoro fatto sul protocollo d’intesa firmato con le associazioni di categoria. Con il lavoro della viceministra Bellanova e del ministro Giovannini che ci aiuteranno ad andare verso un equilibrio della filiera logistica. Dai costi dell’autotrasporto, norme che incudono sconti sui pedaggi, marebonus e ferrobonus, accise: arriverà nel pomeriggio, cercheremo di dare un aiuto".
Let Expo, Trans Italia presente all'appuntamento targato Alis
È uno degli eventi più attesi di quest'anno per quel che riguarda la Logistica e i Trasporti. Parliamo della prima edizione della fiera Let Expo Eco Transport, in scena dal 16 al 19 marzo e che vedrà la presenza, all'interno dei grandi spazi del centro di Veronafiere. Un evento nuovo, fresco, ideato e promosso da Alis, l'Associazione Logistica dell'Intermodalità Sostenibile, che vede a capo uno dei partner storici di Trans Italia, il presidente Guido Grimaldi del Grimaldi Group.
La fiera di Verona
Logistica, trasporti, intermodalità sostenibile ma anche tanto altro, col motto "Let's be sustainable". Sono tanti i temi che verranno trattati: dal green alla digital transformation in una quattro giorni allestita in una delle città che della logistica ne han fatto un fiore all'occhiello. Polo di raccordo tra i più grandi d'Italia e uno dei maggiori di tutta Europa, Verona è anche città d'arte, di storia, di romanticismo: un luogo perfetto per catalizzare l'attenzione dei maggiori player del nostro Paese, sia imprenditori che istituzioni, per fare un ennesimo punto della situazione sullo stato del settore. Non solo: incontri B2B, formazione, smart mobility e smart cities.
Di carne a cuocere ve ne sarà davvero tanta, insieme ad esperti del settore e grazie a dei veri e proprio brainstorming tra chi ha il compito e il dovere di riformare, costantemente, un settore cruciale per l'interconnessione tra tutte le attività del nostro Paese. Senza la logistica infatti, cosa potrebbe esistere?
Attenzione ai temi d'attualità
In un periodo di crisi come quello che si sta affrontando, le nuove tematiche dell'efficientamento energetico e della sostenibilità potrebbero trovare nuovi spunti e nuove trazioni. Una storia simile a quel che è capitato nel periodo Covid. La questione dell'aumento dei combustibili fossili ha aperto di sicuro un nuovo capitolo della storia dei trasporti, ma ci sarà da chiedersi chi e come riuscirà a farsi portavoce del cambiamento. Una cosa è certa: Trans Italia ci sarà.
La presenza di Trans Italia
Trans Italia sarà presente alla fiera Let Expo Eco Transport con un suo stand presso il padiglione 4, stand F3. Tante saranno le sorprese che saranno svelate durante e al termine della manifestazione. Ma di certo vi sarà anche il rinnovo dell'azienda di voler perseguire, con ancora più forza, quelle politiche raccolte nella sigla ESG, ovvero Environment, Social and Governance che da sempre ne determinano lo spirito imprenditoriale.
ESG, i tre principi della cultura d'impresa
Environment, Social and Governance: tre parole nelle quali s'incardina tutta la visione di Trans Italia. Dalla sensibilità ambientale alla cultura aziendale fino alla responsabilità e all'impegno per creare valore all'interno di una comunità. Tre principi che sono da sempre nel dna di Trans Italia ma che con l'avanzare del tempo, delle difficoltà sociali ed economiche e del progresso, occorre fissare in maniera indelebile. A partire dal sito di Trans Italia, dove è stata inaugurata la nuova sezione ESG. Tante informazioni su come l'azienda, da decenni leader nel settore della Logistica e dei Trasporti, vuole proseguire nel suo lavoro di trade union tra il cittadino e il mondo dell'industria e dell'economia, rispettando dei parametri.
I principi di Trans Italia
Environment
Le politiche green, la ricerca di nuove fonti di energia pulita e rinnovabile, la lotta all'inquinamento e il proseguimento di politiche di sostenibilità. L'ambiente è un tema che non può più essere ignorato. Siamo tutti sullo stesso pianeta, ad un passo dal superare quella soglia dopo il quale la Terra non riuscirà più a sopportare le nostre attività, la mole di rifiuti prodotta, lo spreco di risorse e l'inquinamento delle tre matrici di aria acqua e suolo. Trans Italia s'impegna a combattere tutto ciò con un sistema di controllo e riduzione delle emissioni, alla gestione corretta dei rifiuti e all'uso sempre più massiccio delle energie rinnovabili ed alternative. Un impegno che l'azienda si prende nei confronti del cittadino, del cliente, del lavoratore e di essa stessa! Perché salvaguardare il nostro ecosistema significa salvaguardare noi stessi.
Social
Un'azienda, per avere il massimo deve anche dare il massimo. È per questo che Trans Italia ha la necessità di favorire l'occupazione e il rilancio di politiche sociali che possano far si che a guadagnare da una perfetta organizzazione siano tutti. Come? Offrendo dei percorsi di carriera soddisfacenti, mettendo in sicurezza il dipendente sia da un punto di vista della salute che della sicurezza sul luogo di lavoro o sugli stessi automezzi.
Non solo: da sempre Trans Italia si batte per dare nuova immagine ad un lavoro come quello del conducente che spesso viene maltrattato o visto in un'ottica dispregiativa. L'autista è una figura di enorme importanza per la Logistica e per i settori dell'industria e l'economia ed è per questo che va incentivata la costante formazione. I tempi sono cambiati. Il conducente ha a che fare con macchine sempre più sofisticate, tecnologicamente all'avanguardia e che pertanto vanno ben gestite. Lo stesso vale per il personale amministrativo, che ha il compito di gestire le tratte dell'autista stesso, mettendolo a proprio agio. Il conducente infatti è colui che fa le funzioni di un ambasciatore dell'azienda nonché suo biglietto da visita con altre autorità ed aziende.
Infine il capitolo inerente uno dei punti forti dell'azienda: l'uso massivo dell'intermodalità. Un work-balance garantito al personale viaggiante grazie ad un sistema di viaggio non accompagnato che riduce le tratte stradali. Il risultato è la garanzia al personale viaggiante di effettuare tratte ridotte e rientro in giornata.
Governance
Infine la Governance, ovvero quella serie di principi e regole che determinano il corretto e soprattutto etico svolgimento delle attività di una società. Per fare ciò Trans Italia ha redatto due fondamentali documenti:
- Il modello 231, ovvero il Modello di organizzazione e gestione ex Dlgs.231/2001, nel quale viene redatto un vero e proprio codice comportamentale. Dal quadro normativo al modello di controllo e gestione aziendale passando per temi come l'individuzione dell'organismo di vigilanza e il sistema sanzionatorio.
- Il Codice Etico, un mezzo che Trans Italia ritiene efficace per far si che si evitino comportamenti irresponsabili o illegali in nome o per conto dell'azienda. Un modo così per difendere il nome e la reputazione di un'azienda che da oltre 35 anni unisce e aiuta lo sviluppo del territorio. Ma un modo anche per mettere in evidenza le responsabilità di tutti i soggetti col quale Trans Italia si relaziona quotidianamente.
La rivoluzione Green e la paura del "Cigno Verde"
Cosa si intende quando si parla di “Cigno Verde”?
A dispetto della connotazione dalle sfumature romantiche, quando parliamo di Cigno Verde si indica eventi climatici avversi in grado di sconvolgere l'intero sistema finanziario mondiale. Degli esempi? I grandi incendi in Australia, oppure il disastro ambientale di inizio giugno del 2020 in Siberia, non sono delle casualità, ma sono dei concreti segnali lanciati dall'ambiente, che sfoceranno inevitabilmente in scenari ancora più estremi e potenzialmente catastrofici di precarietà e incertezza, soprattutto a livello economico.
Queste sono tutte facce di una stessa medaglia, quella dell'emergenza climatica, che negli ultimi anni sta diventando sempre più pressante, ma che vede pochissimi interventi concreti per invertire la tendenza. La crisi energetica, di questo passo, sarà inevitabile, perché la transizione dai combustibili fossili all'energia green non sarà un processo senza alcun costo aggiuntivo, andando a colpire anche il settore della logistica e del trasporto su gomma, impattando sulla vita di tutti i giorni.
Quali sono gli effetti negativi?
I primi effetti negativi della transizione energetica, sono già evidenti e sotto gli occhi di tutti. Primo fra tutti l'aumento del costo dei carburanti, in particolare del gas metano, il cui aumento spropositato, a volte anche del 100%, somma oltre ai costi della transizione, anche quelli di un processo di speculazione che durerà per tutto il periodo della transizione energetica, e al quale i governi dovrebbero porre un freno con scelte adeguate.
Trans Italia e le strategie per affrontare la crisi
Anche Trans Italia, tra le prime realtà italiane ad adottare i trattori stradali alimentati a gas metano liquido, si ritrova a essere coinvolta nella crisi generata dalla transizione energetica, con l'aumento spropositato del costo del metano liquido, che fino a poco tempo fa era conveniente e a prezzi competitivi rispetto al gasolio. Una crisi energetica che può spingere il mondo della logistica sull'orlo del collasso. A patto che venga combattuta adeguatamente, ottimizzando la gestione dei mezzi di trasporto con strategie apposite, come già fatto da Trans Italia tempo fa, ma ancor di più agendo sulle politiche globali riguardanti la sostenibilità ambientale, sociale ed economica, un settore, questo, che deve essere appannaggio dei governi dei singoli stati.
E l'Europa?
Il “Patto Verde”, avviato nel dicembre 2019 dall'Unione Europea, è finalizzato a una cooperazione tra gli Stati membri. È volta a regolare le emissioni di gas serra nell'atmosfera, instradando quindi il Vecchio Continente verso le politiche verdi. Uno sforzo sovrumano che riguarderà, ovviamente, anche il settore dei trasporti e della logistica. Gli obiettivi saranno quelli di abbattere le emissioni di gas nocivi, implementando le flotte di mezzi con nuovi trattori a basse emissioni.
Si garantirà un'economia moderna, pulita e al contempo efficiente dal punto di vista delle risorse e della competitività. Abbattere le emissioni di gas serra, principalmente anidride carbonica, non è fattibile da un giorno all'altro. Per abbassare di un singolo grado la temperatura del Pianeta, sarebbe necessario interrompere tutte le emissioni di anidride carbonica. Gli effetti però sarebbero apprezzabili e visibili probabilmente dopo decenni. Per questo motivo è necessario pianificare, modernizzare, implementare la ricerca soprattutto nel campo, per esempio, dei combustibili o dei sistemi per abbattere l'anidride carbonica. I costi saranno esorbitanti nel primo periodo della transizione, ma inevitabili, se si vuole dare realmente una svolta in questo campo.
Articolo 61 del Codice della Strada, finalmente il via libera agli autoarticolati da 18 metri
Dopo una sperimentazione avviata nel 2009 per verificare la fattibilità dell'idea, si è finalmente giunti, lo scorso mese di settembre, all'approvazione della modifica dell'articolo 61 del Codice della Strada, che consentirà di portare la lunghezza degli autoarticolati dai 16,5 metri attuali a 18,75 metri. Due metri e 25 in più che, potrà sembrare poco, ma promettono una vera e propria rivoluzione nel campo della logistica.
Cosa dice il nuovo Codice della Strada
"Gli autoarticolati e gli autosnodati non devono eccedere la lunghezza totale, compresi gli organi di traino, di 18,75 m, sempre che siano rispettati gli altri limiti stabiliti nel regolamento", recita il comma 2 dell'articolo 61 del Codice della Strada. La modifica ha incluso anche l'aggiunta di un Comma 2 Bis, che consente di estendere anche la lunghezza dei veicoli per il trasporto pubblico in aree preventivamente autorizzate: "Gli autosnodati e i filosnodati destinati a sistemi di trasporto rapido di massa possono raggiungere la lunghezza massima di 24 m su itinerari in corsia riservata autorizzati dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili”.
Quali sono i vantaggi di autoarticolati più lunghi?
Dal punto di vista logistico, allungare un semirimorchio solo di due metri e 25 potrebbe sembrare poco. Ma in realtà consentirebbe il trasporto di molta merce in più, sistemata sui pallet standard da1200x800 cm. Un autoarticolato da 18,75 metri, infatti, ha la capacità di caricare fino a 37 europallets contro i 33 dei semirimorchi standard, che all'atto pratico significherebbe risparmiare all'incirca un viaggio ogni 8.
Di conseguenza, trasportando di più con un solo viaggio, si diminuirebbe in maniera sensibile l'inquinamento e quindi l'impatto ambientale. Le modifiche andranno a ridurre anche il traffico e il numero di tratte da percorrere per ogni singolo camion. Lo scopo è quello di ottenere lo stesso risultato in termini di quantitativo di merci trasportate.
Non è trascurabile infine tale modifica che agevola, e quindi riduce, il ricorso al “trasporto eccezionale” di merce indivisibile comportando quindi anche riduzione di costo sotto questo aspetto.
Il plauso di Trans Italia
Da sempre Trans Italia punta all'efficientamento e alla sostenibilità ambientale. Va da sé che questo provvedimento è stato accolto con assoluta positività. Consentirà infatti all'intero comparto di mantenere tratte e carichi andando a diminuire l'impatto sull'ambiente e allo stesso tempo diminuendo i rischi per i viaggi.
Cosa cambia per il trasporto urbano?
Lo stesso discorso potrà essere applicato anche agli autobus per il trasporto urbano: la modifica dell'Articolo, andrà a influire anche sulla frequenza del servizio. In sostanza, si riduce la presenza dei mezzi su strada, ma la diminuzione viene compensata dalla maggiore capienza degli automezzi. L'unico vincolo, però, riguarda la scelta del percorso che un mezzo oltre i 18,75 metri dovrà effettuare. Per ragioni di spazio, e di manovra, la circolazione di tali mezzi dovrà essere relegata esclusivamente a percorsi in periferia o in zone urbane con spazi adeguati.
A Trans Italia il Premio Smau per l'Innovazione
Ancora una volta Trans Italia si distingue nel campo dell'innovazione e della sostenibilità aggiungendo un altro tassello al Green Puzzle con l'adozione di TruckY. Trans Italia è tra le primissime realtà in Italia ad adottare il concetto dell'intermodalità dei trasporti. È dal 1987 infatti che va avanti la collaborazione con Grimaldi Group col quale si condivide la politica di sviluppo delle Autostrade del Mare.
Cos'è TruckY?
TruckY è una app innovativa, sviluppata da MinervaS (spin-off dell'Università di Salerno), che consente grandi risparmi in fatto di consumo di carburante e di emissioni di anidride carbonica. Un'arma in più per la logistica sostenibile, della quale Trans Italia ha deciso di dotarsi, tra le primissime realtà di trasporto nel Paese.
Per questa sua scelta pionieristica, Trans Italia ha ricevuto il Premio Smau per l'Innovazione, un riconoscimento riservato alle imprese e agli enti più innovativi del territorio italiano, conferito nel corso dell'edizione napoletana dell'evento famoso in tutta Italia.
La necessità di implementare la sostenibilità dell'Azienda, è frutto di continue ricerche su come ottimizzare il lavoro e la gestione dei mezzi in un'ottica green.
La consegna del premio e il discorso del Ceo di Trans Italia, Luigi D'Auria
A ritirare l'ambito premio è stato l'amministratore delegato di Trans Italia, Luigi D'Auria, a cui è stato dato ampio spazio durante la cerimonia.
I numeri di una scelta all'insegna della riduzione dei consumi
Gli autocarri per il trasporto su lunghe tratte percorrono mediamente non meno di 150mila km all'anno. Il tutto con un consumo medio di circa 60mila euro di carburante. I trattori stradali sono responsabili, a livello mondiale, del 27% delle emissioni di anidride carbonica. In tutta Europa ne circolano circa 7 milioni, generando il 5% delle emissioni nel Vecchio Continente.
Trucky permette di ridurre consumi, e quindi emissioni, in maniera considerevole, tra il 5 e il 10%, senza inficiare sui tempi di percorrenza, con un risparmio calcolato di circa 3000 euro all'anno per ogni singolo autocarro, il che, moltiplicato per il parco mezzi di una singola azienda, che può contare decine, se non centinaia di mezzi, rende evidente il vantaggio in termini economici.
Si tratta di un sistema in real time adattabile a qualunque esigenza, a ogni variazione di percorso, traffico e carico del mezzo, senza implicare modifiche al trattore. Costituito da una interfaccia grafica, TruckY indica la velocità ottimale da raggiungere per ridurre il consumo di carburante. Una volta raggiunta tale velocità non è più necessario accelerare in quanto lo slancio del mezzo consente di affrontare il successivo tratto di strada senza usare ulteriore combustibile.
Trans Italia tra le prime 100 eccellenze italiane
Tra le 100 realtà eccellenti della Penisola rientra anche Trans Italia, premiata lo scorso 16 dicembre presso la Sala del Campidoglio, a Roma, con il Riconoscimento Storie di Eccellenza di 100 Eccellenze Italiane per la categoria Logistica e Trasporti. Il premio è organizzato dall'Associazione Liber in collaborazione con la Casa Editrice RDE e il contributo dell'Official Partner Sanity System. Il riconoscimento è stato consegnato direttamente dal presidente dell'associazione Liber, Verdiana Dell'Anna e dall'editore Riccardo Dell'Anna, organizzatori dell'evento.
Luigi D'Auria, Ceo Trans Italia, ritira il prestigioso premio
Il premio, ritirato dall'amministratore delegato della società, Luigi D'Auria, è motivo di orgoglio ed emozione. Un ennesimo riconoscimento che premia il lavoro di tutto il team di Trans Italia. Un modo per evidenziare il prezioso contributo apportato da ciascuno di essi alla crescita del nostro Paese sotto ogni aspetto. E Trans Italia da ben 37 anni riesce a coniugare l'efficienza dei trasporti con una serie di azioni basate sull'attenzione sempre più spinta ai temi della sostenibilità economica, sociale e, non ultimo, ambientale, implementando il proprio parco mezzi con trattori stradali alimentati a gas metano liquido, diminuendo l'impatto ambientale e il costo del trasporto.
L'intermodalità e l'innovazione sono il futuro della logistica
A questo si aggiunge la stretta sinergia con Grimaldi Group, con il quale Trans Italia percorre, sin dal 1987, le Autostrade del Mare. È la logica dell'intermodalità ferroviaria per tagliare ulteriormente le percorrenze su strada e minimizzare sempre più le emissioni nocive in atmosfera. A ciò concorrono anche il rinnovo del parco macchine e tutte le innovazioni introdotte nella gestione digitale dei processi documentali.
Ognuno di questi cento premi ha dietro di sé una storia di successo. Una storia di eccellenza che dà un volto all'Italia, con enti, aziende, personaggi che con il loro lavoro contribuiscono a valorizzare il Made in Italy e il marchio distintivo, universalmente riconosciuto quando si parla del Bel Paese.
Trans Italia premiata come "Best supplier sostenibile"
Con il 3S Award, conferito da Sofidel, impresa attiva nella produzione di carta tissue, Trans Italia è risultata essere la migliore realtà logistica in fatto di performance e di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, contribuendo a mantenere la catena di fornitura di Sofidel quanto più possibile green.
Sofidel Suppliers Sustainability, a Trans Italia il 3S Award
Da sempre Trans Italia ha una spiccata sensibilità nei confronti delle tematiche ambientali, e da sempre lavora per ridurre considerevolmente l'impatto ambientale nel mondo della logistica adottando soluzioni innovative, il tutto senza danneggiare il tessuto economico del Paese. Il 3S Award conferito da Sofidel, dove 3S sta per “Sofidel Suppliers Sustainability”, dimostra ancora una volta la vocazione green di Trans Italia, una tendenza confermata anche dalla classifica stilata poche settimane fa da Industria Felix, il supplemento trimestrale di economia de IlSole24Ore, che vede l'azienda tra le migliori 160 realtà di logistica del Paese per quanto riguarda la sostenibilità ambientale e la capacità di gestione.
Come funziona il premio
Il premio 3S Award è assegnato ai fornitori che hanno ottenuto il punteggio più alto sulla piattaforma di autovalutazione.
Quattro le categorie di fornitori premiati:
- Pulp Producer
- Procurement & Purchasing
- Logistics Services
- Marketing & Sales
L’assegnazione del premio è basata esclusivamente sul punteggio ottenuto a seguito della compilazione del questionario di autovalutazione, il tutto monitorato dal comitato tecnico di valutazione composto da
- Fondazione Global Compact Network Italia
- Fondazione Sodalitas
- SGS Italia
- WWF Italia
I numeri che hanno portato Trans Italia al riconoscimento
I numeri ottenuti da Trans Italia parlano chiaro: nel 2020 l'azienda ha risparmiato ben 15mila litri di gasolio per ogni milione di chilometri percorsi. Risultato raggiunto grazie al parco mezzi sempre aggiornato e alla formazione degli autisti con corsi di guida ecologica. Grazie allo Short-Sea, cioè il sistema di trasporto intermodale che include navigazione marittima a corto raggio e trasporto su gomma, sono state risparmiate ben 44mila tonnellate di anidride carbonica. Altre 7mila tonnellate di CO2 sono state risparmiate con l'intermodalità grazie ai trasporti su ferro. Ben dieci volte inferiori le emissioni di particolato, ottenute grazie all'utilizzo di trattori stradali alimentati a gas metano liquido e una drastica riduzione dell'inquinamento acustico.
Non solo Campania. A Trans Italia anche il Premio Industria Felix nazionale
Lo scorso 25 novembre, Trans Italia è stata insignita del prestigioso Premio Industria Felix . La cerimonia di premiazione si è tenuta presso l'Università Luiss Guido Carli nell’Aula Magna Mario Arcelli, alla presenza non solo dei vertici di Industria Felix Magazine, trimestrale diretto da Michele Montemurro in supplemento con Il Sole 24 Ore e di Cerved ma anche della senatrice Assuntela Messina, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio per l'Innovazione tecnologica e la transizione digitale, del vicepresidente nazionale di Confindustria Vito Grassi, del presidente del Copasir, Adolfo Urso. A ritirare l'ambito premio è stato il Ceo dell'azienda, Luigi D'Auria.
Premio Industria Felix, una conferma ulteriore per Trans Italia
Solo nel mese di ottobre l'azienda aveva ricevuto il riconoscimento come una delle aziende più performanti per la regione Campania. La motivazione era la seguente: "Premio alle imprese performanti a livello gestionale, affidabili finanziariamente dall'alto valore per la sostenibilità". Stessa motivazione che ha spinto il Cerved Group Score Impact (l’indicatore di affidabilità finanziaria di una delle più importanti agenzie di rating in Europa) a consegnare a Trans Italia anche il premio nazionale.
Campania e Lombardia ai primi posti
Il premio è andato a 160 aziende in tutta Italia. Ai vertici di questa virtuosa classifica la Campania e la Lombardia, entrambe con 22 aziende premiate. A seguire invece Lazio e Veneto, rispettivamente con 20 e 17 aziende. Un risultato non scontato, prestigioso per la regione Campania, che ha confermato il dato che anche qui al Sud vi sono eccellenze in grado di competere con le più avanzate e ricche realtà del Nord.
L'ennesimo risultato di prestigio per Trans Italia
Enorme è la soddisfazione in casa Trans Italia. Ogni singolo premio non è visto come un punto di arrivo, ma come un'indicazione. Un faro che guida un'azienda composta da centinaia di dipendenti e dirigenti, consapevoli di star facendo bene. Ma soprattutto un riconoscimento che fa si che siano esperti, imprenditori, politici e industriali a confermare ciò che Trans Italia, nel suo cuore, sa già di star perseguendo: fare un buon lavoro. Per il territorio, per famiglie dei dipendenti ma soprattutto per un'ampia comunità, che fonda il proprio benessere su quel che ogni giorno gli autoveicoli dell'azienda portano sui bancali di negozi, supermercati, sui nastri trasportatori delle industrie, nelle concessionarie e così via. Sapere di star facendo un buon lavoro non solo per sé stessi, ma per il futuro della propria comunità.
Food Retail, la logistica nella Grande Distribuzione Organizzata, l'intervista a Luigi D'Auria, Ceo Trans Italia
Se Trans Italia ha raggiunto, nel corso dei suoi 37 anni di storia, il ruolo di primo rilievo riconosciutogli oggi, è soprattutto per la grande capacità di organizzazione e di innovazione dei processi. Un lavoro certosino, migliorato col tempo, sin dal 1984, e portato avanti con passione e con un occhio vigile verso le nuove tecnologie. In un mondo che diventa sempre più digitale e "connesso" e dove il progresso rende il pianeta sempre più piccolo, essere al passo coi tempi è fondamentale. Serve quindi un organico sistema di distribuzione dei beni, nell'ambito del Food Retail ad esempio, che possa portare nei supermercati prodotti freschi e di qualità, con un'organizzazione che fa del tempo e della precisione le sue caratteristiche migliori.
A parlarci dei delicati quanto complessi e ben oliati ingranaggi della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) costruiti da Trans Italia in questi anni è il Ceo, Luigi D'Auria.
Quali sono gli accorgimenti tecnici e metodologici per assicurare che la merce sia trasportata ai punti di vendita della distribuzione di massa nei tempi previsti, in modo efficiente e con minore dispendio economico?
L’azienda ha un collaudato processo di spedizione che consente una ottimizzazione dei percorsi sulla base dell’acquisizione dei dati di viabilità, una programmazione efficiente dei veicoli e un costante monitoraggio degli stessi, il che permette di analizzare la posizione oltre ai tempi di guida del personale viaggiante e di generare degli alert in presenza di potenziali problematiche di percorrenza che causerebbero degli scostamenti rispetto alle tempistiche pianificate.
Tali aspetti connessi all’utilizzo di veicoli “green” di ultima generazione, che contengono le emissioni in atmosfera, e all’intermodalità/multimodalità strada/mare/rotaia garantiscono nel complesso un trasporto nel rispetto delle tempistiche di percorrenza pianificate e un minor dispendio economico che è strettamente connesso alla sostenibilità ambientale.
Quali sono le aree, in questo ambito nevralgico del sistema di approvvigionamento, su cui i retailer possono lavorare con cura per ricavare massima efficienza e quali, in buona sostanza, gli interventi più utili per ottenere evidenti risparmi nei costi ?
La trasmissione accurata delle informazioni sulla richiesta del ritiro consente:
- la corretta pianificazione del trasporto e, quindi, l’utilizzo di veicoli adatti alle specifiche esigenze di carico;
- l’ottimizzazione delle operazioni di carico/scarico della merce e, di conseguenza, l’impegno del personale viaggiante impiegato nell’esecuzione delle stesse;
- il transito del veicolo senza ostacoli di tipo “documentale”.
Sotto quest’ultimo profilo, puntando ad una mobilità sempre più ecologica e sostenibile, l’apporto anche dei retailer nell’utilizzo dell’e-CMR, quindi, della documentazione di trasporto digitalizzata, contribuirebbe sensibilmente ad avere maggiore completezza di informazioni, allineamento in tempo reale di tutti gli operatori della catena di trasporto e agevolazione e riduzione delle tempistiche di controllo e/o imbarco. Nella pratica, la digitalizzazione semplificherebbe tutti gli step in cui c’è necessità di controllo della documentazione per le verifiche in itinere.
Con quale misura e quali strumenti concreti, attualmente, la tecnologia potrebbe contribuire nei processi di trasmissione e scambio dei dati?
In un’ottica di economia circolare, come già esposto nei due punti precedenti, la tecnologia abilita l’ottimizzazione dei percorsi e dei tempi di attesa al carico/scarico/presso i porti e/o terminal, il monitoraggio dei tempi di guida e di riposo del personale viaggiante e agevola la compilazione dei documenti di trasporto al fine di renderli disponibili per i dovuti controlli anche preventivi e a distanza. La digitalizzazione delle varie fasi del trasporto consentirebbe la condivisione dei dati tra i vari attori della filiera, al fine di gestirli al meglio per ottimizzare tutte le fasi della catena di fornitura.
Allo stato attuale, c’è manifesta collaborazione tra distribuzione, industria e vari operatori del settore logistico?
Ovviamente c’è collaborazione: tali attori nella supply chain sono in stretta sinergia e costituiscono un comparto unico.
Relazioni più strette tra gli operatori potrebbero configurare ulteriori vantaggi, secondo schemi di reciprocità?
Certamente. A titolo esemplificativo - sappiamo che per adempiere agli obiettivi di neutralità climatica nell’UE entro il 2050, compreso l’obiettivo intermedio di una riduzione netta delle emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 - solo una reciproca collaborazione tra gli operatori, come anelli di una stessa catena, consentirà di vincere questa sfida.
In caso affermativo al quesito del punto 5, quali azioni specifiche potrebbero essere implementate e praticate per rafforzare ulteriormente questi rapporti di collaborazione?
Sicuramente, come accennavamo in precedenza, la digitalizzazione e le nuove piattaforme tecnologiche costituiscono i driver su cui agire: lo sviluppo di interfacce tra i sistemi informativi dei diversi attori coinvolti può giocare un ruolo fondamentale. La condivisione delle informazioni abiliterebbe una maggiore efficienza dei processi che, integrata ad una cultura aziendale sempre più orientata alla sostenibilità, potrà condurre a traguardi sempre più ambiziosi.
Come avviene, di norma il processo di scambio di dati e informazioni concernenti il trasporto delle merci? E come potrebbe essere migliorato?
Ad oggi, la nostra azienda ha già attivato il track & trace che permette al committente di monitorare le spedizioni accedendo ai dati di localizzazione dei mezzi sulle varie piattaforme utilizzate. A questo si aggiunge il nostro software sviluppato ad hoc per la gestione degli eventi (ad esempio, arrivo al punto di carico/scarico, esiti di consegna). Questo grazie ad investimenti in soluzioni innovative che nel tempo sono stati realizzati: ovviamente, un allineamento sulle tecnologie più all’avanguardia di interscambio dei dati da parte degli altri rami della filiera porterebbe all’ottimizzazione di tutti i flussi logistici.
Quali insegne distributive sono operative con migliore funzionalità logistica, oggi in Italia ? E con quale tipo di organizzazione operano, per ottenere tale risultato?
Ne potremmo citare diverse: Nestlé, Kellogg’s, Coca-Cola, Barilla rappresentano certamente alcune delle insegne distributive con skill organizzative più all’avanguardia. Tali compagnie stanno richiedendo ai loro fornitori - in tutti i settori di attività - standard sempre più elevati. A cui si aggiunge un monitoraggio sempre più spinto delle spedizioni dal punto di vista della sostenibilità. Proprio con tali attori sono stati avviati dei progetti di trasporto “green” prevedenti, come già detto, l’utilizzo di trattori LNG (liquefied natural gas) nel primo ed ultimo miglio delle spedizioni intermodali/multimodali.
Ci sono aree del Paese in cui l’efficienza logistica presenta standard più bassi: dove, perché e come si potrebbe rimediare all'anomalia?
Il “dislivello” ormai attutito nell’efficienza logistica in Italia è una diretta conseguenza dello storico divario fra il Sud e il resto del Paese. Non solo, dato che vi sono differenze anche tra le diverse aree del Sud. Ad esempio, nello scenario “green”, pensiamo alla disponibilità di impianti per la produzione e distribuzione di biometano/LNG destinato all’autotrazione. Tali stazioni di servizio ormai non sono più una prerogativa solo del Centro-Nord.
La sostenibilità finalmente si fa strada anche in Sicilia con l’inaugurazione della prima stazione di rifornimento. In Campania si stanno attivando numerosi progetti per lo sfruttamento energetico delle biomasse vegetali o animali per produrre biogas. Questo abiliterà nel prossimo futuro l’utilizzo di biometano anche nel Sud Italia. Sicuramente, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è l’occasione per compiere un primo grande passo per fare dell’Italia una piattaforma logistica integrata del Mediterraneo, valorizzando al meglio la “risorsa mare” in tutte le sue articolazioni economiche e traducendola in una leva di sviluppo per l’intero Paese.
Quali sono invece le aree più efficienti e virtuose: quali, dunque, le ragioni di tali differenze?
Come detto, per centrare gli obiettivi europei della transizione energetica, digitale e della resilienza, il Piano di nuovi investimenti e tecnologie (PNRR) si spera consentirà nei prossimi anni la risoluzione definitiva del divario. Come? Abilitando l’integrazione delle piattaforme logistiche del Sud con quelle del Centro-Nord, storicamente più avanzato in termini di dotazione infrastrutturale, di servizi, e di accessibilità.
Il contesto europeo come si configura ? Quali sono i Paesi in cui la logistica ed i rapporti tra gli operatori funzionano meglio ? E quali sono le ragioni che stanno alla base di questa situazione?
Un’importante evidenza è fornita dal Logistics Performance Index (LPI), istituito dalla Banca Mondiale. Uno strumento di benchmarking che quantifica la competitività della logistica a livello internazionale e macroeconomico. Tale indice considera numerosi parametri: efficienza del processo di espletamento delle formalità burocratiche, qualità delle infrastrutture commerciali e di trasporto, facilità di organizzare spedizioni a prezzi competitivi, competenza e qualità dei servizi di logistica, tracciabilità e puntualità delle spedizioni. La classifica dei Paesi in base all’indice LPI più recente risale al 2018 (6ª edizione). Al primo posto, si trova la Germania, seguita dalla Svezia e dal Belgio.
Il ‘click and collect’ e l’evoluzione più generale del commercio digitale. Che novità hanno comportato nel settore logistico? Nel particolare, che tipo di variazioni hanno determinato nei rapporti tra la distribuzione di massa e gli operatori della logistica?
Questo fenomeno è letteralmente “esploso” durante il lockdown dettato dalla pandemia. Tutto il comparto della logistica si è fatto trovare pronto e, in breve tempo, si è organizzato per fare fronte alla richiesta. Il monitoraggio delle spedizioni, lo stato di avanzamento, lo scambio dei dati, sono stati i temi al centro di tale “boom”. Realtà come la nostra azienda già da tempo si erano strutturate su sistemi di interconnessione dati e su una configurazione organizzativa improntata alla sostenibilità. Col tempo sono riuscite, quasi nell’immediato, ad adattarsi alla richiesta e a soddisfarla a 360 gradi.
Formazione a bordo? Ecco come cambia la norma
Fino al mese scorso l'unica figura abilitata ad entrare in una cabina di un autotrasporto era quella del conducente. Al massimo di personale addetto all'uso e al trasporto merci. Dal 9 novembre invece è cambiato tutto. Ma cosa prevede il Codice della strada e come cambiano le regole decise dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) oggi?
Cosa occorre per salire a bordo.
Con l'articolo 54 del Codice della Strada, fino ad oggi, si limitava la presenza ad una persona alla guida del veicolo. L'unica persona abilitata a salire in cabina poteva essere quella abilitata all'uso e al carico delle merci, regolarmente assunta dall'azienda. Il contratto di lavoro infatti è caratteristica obbligatoria, anche se l'azienda è a carattere familiare. Eventuali figure non legate al trasporto e, nello specifico, all'azienda, hanno il divieto assoluto di entrare in cabina. Questo vale, ad esempio, anche per familiari non facenti parte dell'azienda, o altri affetti.
L'unica eccezione è quella prevista dalla Direzione generale della Motorizzazione Civile che può concedere un'autorizzazione speciale ma solo in maniera temporanea e dopo aver ricevuto il nulla osta da parte del prefetto. Insomma non una condizione di flessibilità, giustificabile dal fatto che un automezzo adibito al trasporto è, a tutti gli effetti, uno spazio aziendale e, soprattutto in periodo Covid, gli accessi devono essere regolamentati con durezza ed efficacia.
Cosa cambia con la conversione del Decreto Trasporti?
Lo scorso 10 settembre 2021, con il DL121, il cosiddetto Decreto Trasporti, vi è stata una forte riforma per tutto il comparto. A partire dal 9 novembre scorso, con la conversione nella 156/2021, le modifiche effettuate al Codice della Strada sono diventate legge. Tra le tante modifiche, quella che riguarda la presenza in cabina di personale non adibito alla guida dello stesso è una delle più importanti.
La possibilità di fare Formazione a bordo.
Prima di questa legge, come dicevamo, era impossibile far salire a bordo di un veicolo persone esterne all'azienda o alla funzione di trasporto. Con la legge 156 invece si concede la possibilità di portare a bordo con sé del personale neoassunto a cui poter far fare formazione in viaggio. I requisiti richiesti per poter effettuare ciò sono chiari:
- essere in possesso dei titoli professionali previsti per l'esercizio della professione.
- essere in possesso di un regolare contratto di assunzione, anche in caso di neoassunzioni.
- non superare il limite della formazione a bordo, che ha una durata massima di 3 mesi.
Cosa cambia anche nella CQC, la Carta di Qualificazione del Conducente.
Ai fini del possesso della Carta di Qualificazione del Conducente da parte di titolare di patente di guida rilasciata in Italia, la qualificazione iniziale e la formazione periodica sono comprovate mediante l’apposizione sulla medesima patente del codice unionale armonizzato “95”.
L'importanza della Formazione per Trans Italia.
Il settore Trasporti e Logistica ha mancanza di organico. Occorrono nuove risorse, nuovi giovani, uomini e donne, che vogliano confrontarsi con questo mondo che ha tanto da offrire ma che richiede anche tanto. In termini di sacrifici, di fatica ma anche di formazione. Da anni Trans Italia infatti batte sulla necessità di dare un'immagine diversa all'autotrasportatore che necessità di nozioni e capacità lontanissime dall'immaginario collettivo del "camionista". La modifica al Codice della Strada non fa che rendere più semplice e più pratico un sistema che ad oggi ha bisogno di mettere su strada nuove risorse, alla ricerca di stabilità e di un lavoro altamente dinamico e qualificato.