Alis 2021, a Sorrento in scena l’evento dell’anno per la Logistica e Trasporti

Tre giorni di dibattiti, incontri, interventi di altissimo profilo da parte della politica, del mondo dell’imprenditoria e dell’associazionismo. Un minimo comune denominatore: lo sviluppo e l’innovazione della Logistica e Trasporti. Un’unica missione: rilanciare il Paese dopo un anno tremendo. È questa la sintesi di Alis edizione 2021, l’evento organizzato dall’Associazione Logistica Intermodale Sostenibile tenutosi presso l’Hilton Sorrento Palace di Sorrento dall‘1 al 3 luglio di cui Trans Italia è da sempre uno dei top sponsor.

La consueta partecipazione di Trans Italia

Trans Italia, come top sponsor dell’evento, è stata parte attiva di Alis 2021, con ben due location presenti: uno stand interno e un’area relax esterna, un luogo all’aria aperta, immerso in uno degli incantevoli giardini dell’Hilton Sorrento Palace di Sorrento dove poter fare consumare un aperitivo tra un incontro e l’altro. Da qui Trans Italia, guidata dal General Manager Luigi D’Auria, ha partecipato attivamente ad una tre giorni intensa, pregna di contenuti e impegnativa, sia per appuntamenti che per importanza dei temi trattati. Un solo obiettivo: lavorare insieme per supportare il settore e puntare ad una mobilità sostenibile sempre più possibile. Doverosa, considerando anche il surriscaldamento del pianeta e gli altri problemi di ordine ecologico a cui stiamo andando incontro, giorno per giorno.

Luigi D’Auria, general manager Trans Italia

Il parterre

La caratura della manifestazione, introdotta dal presidente di Alis, Guido Grimaldi, è stata di primissimo ordine, riuscendo a coinvolgere ministri, leader politici, imprenditori delle più grandi realtà industriali del Paese e numerosi giornalisti del calibro di Nicola Porro e Bruno Vespa a fare da moderatori durante gli incontri. Tra gli ospiti sono figurati Enrico Giovannini, Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Roberto Cingolani, Ministro della Transizione Ecologica in video-collegamento, la salernitana Mara Carfagna, Ministro per il Sud e la coesione territoriale (in video-collegamento), Elena Bonetti, Ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia, Teresa Bellanova, Viceministro Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, Luigi Di Maio, Ministro degli Esteri, , Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania, Matteo Salvini, Segretario della Lega, Carlo Cottarelli, Economista e Luca Srà, Delegato ANFIA Trasporto Merci e COO IVECO.

L’introduzione del presidente di Alis, Guido Grimaldi

Noi rappresentiamo un polo fondamentale, al pari di altri segmenti della nostra economia”. Sono state le prime parole del presidente di Alis, Guido Grimaldi, durante l’introduzione ai lavori della prima giornata.
Parole precise, che intendono far guadagnare alla Logistica e ai Trasporto il giusto ruolo che le compete. Da tempo, sia Alis che Trans Italia stessa, si batte affinché siano riconosciuti i giusti valori riguardo un comparto che soprattutto durante la pandemia è riuscito a non fermarsi mai. Con l’evidente risultato di riuscire salvare le attività produttive di un intero Paese alle prese con il lockdown. “Un polo – continua Grimaldi – che è riuscito a sottrarre dalle nostre strade oltre 5 milioni di camion, che partono dall’Italia e proseguono attraverso direttrici intermodali marittime e ferroviarie in tutta Europa. Noi siamo quelli che non si sono mai fermati anche nel pieno della pandemia e lo studio che abbiamo realizzato con Svimez e Srm dimostra, tanto per fare un esempio, che il 70% delle imprese del cluster non ha utilizzato la cassa integrazione”.

La questione Marebonus e Ferrobonus per lo switch verso l’intermodalità

Sul capitolo della ripresa e del cambio di marcia post Covid, Grimaldi ha esposto una serie di dati molto significativi. A partire dalla necessità di finanziare in maniera adeguata incentivi già oggetto di proposte proprio da parte di Alis. “Nel PNRR – spiega il presidente – abbiamo ritrovato molte delle nostre proposte, ma non è abbastanza per incentivare a dovere lo switch modale: bisogna rendere strutturali Marebonus e Ferrobonus. Riteniamo che siano necessari ulteriori interventi a sostegno del trasferimento modale strada-mare e strada-ferro. In particolare, Alis ha proposto di rendere strutturali le misure incentivanti Marebonus e Ferrobonus, che rappresentano una vera e propria best practice italiana a livello europeo, prevedendone l’aumento delle risorse attraverso uno stanziamento di 100 milioni all’anno per ciascuna misura. Un intervento di tale portata permetterebbe così di continuare il virtuoso percorso di conversione modale dal tutto strada a mare e ferro, consentendo così di spostare i camion dalle autostrade. Ciò permetterebbe grandi risparmi di emissioni inquinanti, minore usura per le nostre strade ma soprattutto meno incidenti e più sicurezza. Infatti, attraverso la scelta dell’intermodalità, il nostro cluster ha consentito un vantaggio economico in termini di risparmio di costi pari a circa 2,5 milioni di euro/km, dato censito dallo studio Alis insieme ad SRM, che vale 2 miliardi di euro di abbattimento del costo di esternalità in un anno. Inoltre, considerando che in tutta Europa il parco circolante italiano è secondo per anzianità solo alla Grecia e ha un’età media di 14 anni, Alis ha proposto l’introduzione di incentivi di cui una parte a fondo perduto, fino ad un massimo del 30%, per il rinnovo delle flotte”.

Rinnovo flotte, una sfida già vinta da Trans Italia

Già, il rinnovo delle flotte. Come evidenziato dal presidente Grimaldi, il parco auto italiano è tra i più vecchi. Dati confermati anche da Gianandrea Ferrajoli, presidente Federauto Trucks che lancia l’allarme: “Impossibile indirizzare una trasformazione digitale e una transizione ecologica con un parco circolante in Italia fatto di euro 0,1 e 2 risalenti a prima del 1999. Con la pandemia c’è stato il boom del business della temperatura ma bisognerebbe sapere che i farmaci viaggiano sì in impianti di refrigerazione ad azoto modernissimi ma su telai di 20-25 anni. Ed è così il 35 per cento del nostro parco circolante mentre in Francia e Germania è così meno del 7 per cento”. Situazione quindi totalmente in controtendenza rispetto al cluster Alis, dove gli associati hanno un parco mezzi di ultima generazione, in linea con l’Europa. In questo contesto proprio Trans Italia è tra i fautori di un costante aggiornamento dei proprio veicoli. L’innovazione e il ringiovanimento della propria flotta è uno dei fiori all’occhiello, essendo composta totalmente da veicoli di classe Euro6 ed LNG (gas liquido).

Alis Channel, gli occhi sul mondo della Logistica e dei Trasporti

Alis Channel è l’unica televisione associativa in Italia a raccontare il comparto della logistica e dei trasporti“. Sono parole di estrema soddisfazione quelle del vicedirettore di Alis, Antonio Errigo, per un risultato straordinario raggiunto in pochi anni. “Un progetto ambizioso di cui sono orgoglioso di far parte. Durante quest’ultimo anno abbiamo girato i porti italiani – continua Errigo – con il desiderio di capire quale fosse il sentiment dei presidenti e ne è uscito un quadro rilevante, per certi versi sconcertante, che da un lato ha evidenziato gli investimenti privati di gruppi come Grimaldi, che raggiunge il target dell’Unione Europea con largo anticipo, dall’altro però sono emerse situazioni gravose e cavilli burocratici causa di banchine non pronte. Sono problemi superabili ma lo Stato deve mettere nella condizione i manager di lavorare con più rapidità. All’interno dei porti c’è un cluster che meritava di essere raccontato, con attività sociali e rapporti con università, che ne fanno delle realtà virtuose e che danno speranza a tutto il Paese“.

I temi: ambiente ed emissioni di CO2

Via quindi ai temi portanti della tre giorni, raccontati da Alis Channel e dai tanti ospiti. Quando si parla di sostenibilità ambientale si parla anche di quante sostanze nocive derivanti dalla combustione si riescono a risparmiare ogni anno. Ogni tonnellata di CO2 non emessa, allo stesso livello di trasporti, è una vittoria per Alis cosi come per Trans Italia, che da oltre trent’anni preme per una mobilità compatibile con l’ambiente che ci circonda. Vittorie del genere vanno assolutamente celebrate, così come ha fatto il direttore di SRM, il Centro Studi specializzato sull’economia del Mezzogiorno e sull’economia marittima, Massimo Deandreis durante uno degli interventi.

La pandemia ha accelerato i processi verso la sostenibilità – spiega Deandreis – lo vediamo anche a livello europeo con il Green New Deal e i fondi del Recovery fund che sono fortemente orientati verso il tema della sostenibilità che è diventato un imperativo. L’Europa si è data degli obiettivi di decarbonizzazione importanti. Come varia la logistica in questo contesto? Questo è stato il nostro lavoro, abbiamo fatto un calcolo sulla base degli associati ad Alis, del mondo marittimo e ferroviario, abbiamo calcolato come la quantità di merci sottratte alla strada e spostate sulla nave, le navi per tonnellate di merce trasportata è più ecologica, soprattutto le navi di nuova generazione di cui Grimaldi è un campione, c’è quindi impatto minore. Anche la merce spostata dalla strada alla ferrovia ha un impatto minore dal punto di vista ecologico. Abbiamo evidenziato che questa direzione ben seguita dal cluster Alis, deve essere estesa a tutti, al 100% degli operatori. Il cluster Alis rappresenta l’eccellenza degli operatori che stanno andando in quella direzione, ci sono ancora operatori però che non hanno capito che è giunto il momento di investire. Sul lato delle politiche pubbliche ci sono le risorse per spendere per le infrastrutture, da un lato e, anche una riforma fiscale degli incentivi che dia sostegno a chi è virtuoso e non aiuti nello stesso modo chi virtuoso non è. È il momento di agire”.

A Guido Grimaldi il compito di esporre i dati, importanti, del cluster: “È emerso che il calo di fatturato dovuto all’impatto del coronavirus delle aziende del cluster di Alis è stato pari a circa 2,1 miliardi di euro. Nonostante questo, le stesse aziende hanno contribuito ad abbassare le emissioni di anidride carbonica per oltre 4,4 milioni di tonnellate. Dati, questi, veramente importanti che testimoniano come, anche durante la fase emergenziale, le compagnie armatoriali e ferroviarie associate ad Alis non hanno mai interrotto le loro linee e, nonostante i loro costi siano aumentati, soprattutto per quelle armatoriali, per l’incremento del prezzo del greggio e per l’utilizzo del carburante più costoso, a partire dal 2020, per essere in linea con la regolamentazione IMO. Ciononostante, i nostri imprenditori hanno continuato ad investire in sostenibilità. Soprattutto è emerso che, grazie all’azione degli associati di Alis, su un tragitto medio di 800 chilometri l’utilizzo dell’intermodalità ha generato un risparmio del costo del trasporto in Italia pari a 1,7 miliardi di euro grazie all’utilizzo dell’intermodalità marittima e ferroviaria, il che vuol dire che non solo permettiamo alle aziende italiane di trasportare il nostro Made in Italy in tutto il mondo a costi più competitivi, ma consentiamo anche ai nostri cittadini italiani di poter acquistare beni a prezzi inferiori. Nel trasporto marittimo – conclude – un esempio particolarmente virtuoso offerto dal nostro cluster è quello rappresentato dalle ECO, navi ro-ro ibride di ultimissima generazione: 12 unità, di cui 5 già impiegate su linee di collegamento che scalano tutti i giorni i nostri porti italiani, progettate per imbarcare oltre 520 camion, garantire zero emissioni in porto e superare già oggi i target di sostenibilità prefissati dalle normative internazionali per il 2050”. 

Bellanova: “Senza sostenibilità economica quella ambientale non esiste”

Dritta al punto della questione anche il Viceministro Infrastrutture e Mobilità Sostenibili con delega ai porti, Teresa Bellanova, che durante il suo di intervento non fa sconti. “Siamo molto orgogliosi di quello che stiamo facendo – afferma con sicurezza Bellanova durante la giornata introduttiva di Alis 2021 – ma noi non facciamo i fotografi, non dobbiamo solo raccontare. Dobbiamo prenderci le responsabilità di quello che facciamo. E allora lo dico senza fraintendimenti: la sostenibilità ambientale, se non va a braccetto con quella sociale e con quella economica, è solo una chiacchiera; se non è sostenuta da un poderoso impianto di politiche industriali, semplicemente, non è. Abbiamo risorse, competenze e progetti: è arrivato il momento di coniugare insieme il tutto”.

Giovannini e la questione dei finanziamenti per il Sud

Di PNRR e di Recovery Fund se n’è parlato a iosa. Ma è ovvio che per portare avanti delle politiche coraggiose come quelle inerenti la sostenibilità ambientale, l‘intermodalità e la manutenzione delle infrastrutture (da quelle ferroviarie, su ruota e portuali) occorrono fondi. Ingenti fondi. A parlarne a Sorrento è stato il Ministro alle Infrastrutture Enrico Giovannini che ha provato a fare chiarezza. “A breve il Governo porterà tra i 6 e i 7 miliardi di euro in sede di Conferenza Stato-Regioni – ha affermato Giovannini intervistato dall’ex ministro Nunzia De Girolamo, che poi aggiunge – Si tratta di un’anticipazione di quello che è il fondo complementare al PNRR, ma siccome mi sembrano misure piuttosto urgenti e attese, abbiamo deciso di velocizzarne l’iter. Ricordo inoltre che, al di fuori di questa posta, abbiamo anche stanziato 4 miliardi di investimenti sui porti, dedicati in gran parte alla sostenibilità ambientale: una cifra che non si era mai vista prima”.

Giovannini ha risposto anche alle frasi pungenti del presidente Grimaldi riguardo la necessità di guadagnare maggiori risorse dall’Unione Europea dirette allo sviluppo dell’area Centro-Sud del Paese. ““Il 54% degli interventi infrastrutturali è previsto proprio nel Mezzogiorno” è stata la risposta di Giovannini che poi si è soffermato sul tema della digitalizzazione. “Il progetto della Piattaforma Logistica Nazionale (PLN) al momento è rimasto sensibilmente indietro, quasi fermo al palo – ammette candidamente il ministro – mentre singole realtà, ad esempio alcune AdSP, sono andate avanti con mezzi propri“.

Si tratta però di una situazione che potrebbe a breve essere sbloccata grazie all’intesa raggiunta fra UIRnet, organismo di diritto pubblico e Soggetto Attuatore Unico del MIMS per la realizzazione della PLND – sistema ITS (Information Transportation System) di tipo modulare e aperto, progettata con l’obiettivo di armonizzare la catena logistica italiana, attraverso lo scambio informativo continuo di tutti gli attori (pubblici e privati) coinvolti nei processi della supply chain, e Logistica Digitale, società costituita ad hoc da Enterprise Services del gruppo statunitense DCX all’80%, Vitrociset e Fai Service entrambe al 10%, Società di Progetto Concessionaria costituita ai sensi della Convenzione di Concessione stipulata con la stessa UIRNet per realizzare e gestire la piattaforma, che ha fatto venire meno una lunga lista di contenziosi davanti alla giustizia amministrativa.

La ripartizione dei fondi

La ripartizione dei fondi sarà la seguente, secondo quanto emerso dal DL Trasporti bis: 18 milioni di euro per l’anno 2021, 17,2 milioni di euro per l’anno 4 2022, 56,5 milioni di euro per l’anno 2023, 157,6 milioni di euro per l’anno 2024, 142 milioni di euro per l’anno 2025 e 108,7 milioni di euro per l’anno 2026. Sono previsti anche 20 milioni per l’anno 2021, 30 milioni per l’anno 2022 e 30 milioni per l’anno 2023, per il rinnovo ovvero l’acquisto, da parte di Rete Ferroviaria Italiana, di unità navali impiegate nel traghettamento nello stretto di Messina per i servizi ferroviari di collegamento passeggeri e merci ovvero nel traghettamento veloce dei passeggeri. Nel medesimo testo sono previsti anche 7 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022, di 42,3 milioni di euro per l’anno 2023, di 64,4 milioni di euro per l’anno 2024, di 58 milioni di euro per l’anno 2025 e di 41,3 milioni di euro per l’anno 2026, al finanziamento, in misura non superiore al 50 per cento del relativo costo, di interventi destinati alla realizzazione di impianti di liquefazione di gas naturale sul territorio nazionale necessari alla decarbonizzazione dei trasporti e in particolare del settore marittimo, nonché di punti di rifornimento di GNL e Bio-GNL in ambito portuale con le relative capacità di stoccaggio e l’acquisto delle unità navali necessarie a sostenere le attività di bunkeraggio a partire dai terminali di rigassificazione nazionali”.