Transport Logistic 2021, via all’era post-Covid di Trans Italia
È tempo di bilanci per tutto il comparto della Logistica e dei Trasporti, riunitosi al completo, seppur in via digitale, per l’evento “Transport Logistic“, fiera leader mondiale del settore. Dal 4 al 6 maggio si è svolta la manifestazione, edizione 2021 che negli anni scorsi si teneva, in presenza, a Monaco di Baviera. Un evento che vive da oltre 40 anni, organizzato dalla Messe Munchen e che attrae ogni anno aziende e clienti provenienti da tutto il mondo. Un summit al quale Trans Italia non poteva mancare e dalla quale si sono tracciate le linee guida di un 2021 che fa ben sperare per un prossimo ritorno alla normalità. Non senza qualche positiva sopresa.
Il cambio di passo secondo Trans Italia
L’evento è stato il volano perfetto per allacciare nuovi rapporti, scambiare opinioni anche con aziende estere, dall’ampio respiro internazionale e con le istituzioni. Un dialogo altamente costruttivo è stato fatto da Trans Italia con i porti ed interporti circa una sempre maggiore espansione dei traffici, soprattutto nel campo dell’intermodalità, politica a cui Trans Italia si affida sin dalla sua fondazione, oramai 36 anni fa. Da ampliare inoltre sono i concetti di una sempre maggiore digitalizzazione e quindi un miglioramento dei processi di scambio, con l’implementazione definitiva delle e-cmr ad esempio. Infine il tema del “realtime tracking”, che ha tenuto molto banco in una visione progressiva delle previsioni di traffico e quindi di ottimizzazione dei flussi di traffico e di conseguenza degli snodi intermodali.
Uno dei dati principali avuti durante questa manifestazione è quello della partecipazione e della voglia di rimettersi in gioco. Sono state ben 85 le conferenze online che hanno posto l’accento sui più svariati temi inerenti la Logistica e i Trasporti. Dall’espansione del porto di Livorno fino ai benefici che la digitalizzazione sta dando alla logistica marittima e al trasporto multimodale. Un totale di 55 sessioni alle quali hanno partecipato oltre 8500 iscritti tra cui partner, associazioni ed editori responsabili dei vari progetti. Tre le conclusioni, al termine di una tre giorni ricca di stimoli.
Il primo punto: l’inversione di tendenza rispetto al 2020
È ovvio che il Covid abbia danneggiato, e pesantemente, tutto il comparto che, per quanto indispensabile alla vita, sociale ed economica, di interi Paesi e dei loro sistemi produttivi ed assistenziali, ha subito anch’esso un duro contraccolpo. Il 2021 invece è iniziato con la consapevolezza che bisognava ripartire e che la logistica era il punto fondamentale. Via quindi alle contromisure per permettere un lavoro sicuro ed efficiente, che desse nuova linfa ad una rete di scambi spezzata e da ricomporre. I numeri dicono che si è in ripresa, ma è indubbio che occorrano nuove politiche e perfezionamenti.
È di sicuro l’ora di approntare quei miglioramenti, tramite la digitalizzazione e l’intermodalità, che tutto il settore, Trans Italia in primis, invoca da anni. Anche l’ambiente e la sua salvaguardia sono la chiave per un miglioramento, come ha efficacemente evidenziato il ministro alle Infrastrutture e Trasporti tedesco, Andreas Scheuer: “La protezione del clima è la chiave per il futuro“.
Il secondo punto: la partecipazione
Le conferenze sono risultate, mai banali, hanno dato spunti notevoli per creare nuove sinergie e creare un reale dibattito a livello sia locale che internazionale. Le domande si sono susseguite in maniera fluida e costante, forse anche più di quante gli stessi organizzatori e moderatori potessero mai attendersi. C’è un’evidente voglia di ripartire tracciando delle linee guida col quale uscire da un periodo che non ha precedenti.
“Non c’è mai stata una minaccia più fondamentale e a lungo termine per le catene di approvvigionamento e logistica – ha affermato Tamara Zieschang, Sottosegretario di Stato presso il Ministero federale dei trasporti e delle infrastrutture digitali della Germania che ha poi avvertito sulla messa in discussione della globalizzazione e la divisione del lavoro a causa delle attuali difficoltà di approvvigionamento in varie catene di approvvigionamento. Ha sottolineato infine che i prodotti di massa non potrebbero mai essere fabbricati in Germania a prezzi competitivi.
“È improbabile che le piattaforme assumano una posizione di monopolio nella logistica, simile alla situazione nel segmento B2C”, ha sottolineato Dominik Dieckmann della società di consulenza Accenture. “Non sarebbero in grado di raggiungere le dimensioni necessarie nel mercato della logistica altamente frammentato – afferma – ma potrebbero essere in grado di portare avanti l’innovazione”.
Tema portante anche quello ambientale, come annunciato dal ministro Scheuer. A fare da eco alle sue parole è stato anche Serge Schamshula, Senior Partner Manager di Transporeon. Dopo un’affermazione riguardante l’impossibilità di risparmio di CO2 nella logistica ha risposto: “A volte, si tratta di cose banali come una maggiore pressione dei pneumatici. Ci sono molte opzioni, sia nella programmazione, con i conducenti o con i veicoli stessi. La logistica dei trasporti di quest’anno mirava a ottenere risposte sulle conseguenze del Covid sul settore, la digitalizzazione del settore e la sostenibilità. Guardando ai risultati possiamo solo concludere che l’industria è ben attrezzata per far fronte a queste nuove sfide”.
Il terzo punto: come ricostruire la normalità
Gli spunti, le conferenze, i dibattiti, gli interventi pregni di proposte hanno avuto ovviamente una sola domanda principale: come tornare alla normalità?
Non è un caso che a nemmeno 24 ore dal termine della manifestazione, sul sito di Transport Logistic vi siano già le date per il prossimo appuntamento. Dal 9 al 12 maggio 2023 (come da prassi, l’evento è biannuale) ma
non in digitale, bensì in presenza a Monaco di Baviera, laddove l’evento si è sempre svolto dal 1978 ad oggi. Un segnale anche questo per un pronto ritorno alla normalità.