Giovani e trasporti: l’evoluzione della figura del conducente tra green e tecnologia

Uno degli effetti della pandemia da Coronavirus è da ritrovare nell’avvicinamento dei giovani al mondo della Logistica e dei Trasporti. Un mondo fino a poco tempo fa visto con occhi negativi, nel quale la figura del conducente era rappresentata sempre in maniera dispregiativa. In un mondo sempre più piccolo, unito dalla tecnologia e da un processo di Globalizzazione che in pochi anni ha esponenzialmente moltiplicato i contatti e le rotte commerciali, il mondo dei Trasporti però ha acquisito man mano sempre maggior risalto. Nuove tecnologie, politiche green, l’uso dell’intermodalità e un miglioramento della qualità del lavoro hanno però stravolto radicalmente questa concezione, attirando sempre più giovani.

La figura del conducente in Trans Italia

Professionisti, ben formati, seguiti in ogni passo o difficoltà. Soprattutto ben retribuiti, con vaste competenze sia nel comparto tecnico che delle relazioni interpersonali. La figura del conducente di autotreni racchiude un mondo molto ampio che ha iniziato, soprattutto negli ultimi anni, ad evolversi in qualcosa ben oltre la figura retorica del “camionista”. Fare il conducente di autotreni è un mestiere impegnativo. Occorrono pazienza, qualità fisiche, dinamismo, capacità di lavorare in solitaria senza dimenticare di far parte di un team di lavoro composto da molte figure.

Il team Trans Italia

Trans Italia non è composta infatti solo da autisti di indubbia professionalità ma anche di addetti alla manutenzione degli automezzi, operatori addetti ai rapporti col cliente, impiegati impegnati con gli aspetti burocratici indispensabili per ogni singolo trasporto e così via. Un lavoro intenso, quotidiano, di un gruppo eterogeneo pronto a supportarsi e ad ottimizzare sempre più le operazioni di trasporto. Ma si offre d’altra parte anche la possibilità di visitare nuovi luoghi, nuove culture, conoscere un numero enorme di persone, il tutto con un grado di tecnologia e sicurezza mai raggiungi prima dal settore. Questi sono solo alcuni dei punti che hanno portato sempre più ragazzi e ragazze a scegliere la strada (è il caso di dirlo) della Logistica e dei Trasporti.

Vita da conducente di autotreni: sempre più green e tecnologica

Il proprio veicolo non è più solo un mezzo. Diventa un amico, che spesso può anche salvarti la vita. Ecco perché l’implementazione delle tecnologie più all’avanguardia possibili, ha permesso un continuo upgrade dell’automezzo. L’obiettivo è quello di rendere il viaggio sempre più confortevole, sicuro e dal minor impatto ambientale possibile. Non è un caso che ai sistemi di guida e frenaggio intelligenti si stiano cercando di affiancare politiche green come il passaggio graduale ai motori all’idrogeno, all’elettrico o al gas naturale (LNG). Per non parlare dell’implementazione delle politiche delle Autostrade del Mare, che concedono maggior riposo e sicurezza ai conducenti e una drastica diminuzione dei tempi e dei costi di trasporto.

 

La qualità della vita del conducente

Tutti questi fattori hanno fatto si che la “vita da camionista” non sia più vista in un’ottica dispregiativa. Anzi!
La diminuzione dei tempi di percorrenza favorisce un rientro più veloce a casa dalle proprie famiglie, mentre l’utilizzo costante dell’intermodalità mare-terra favorisce la diminuzione degli incidenti stradali dovuti spesso alla stanchezza alla guida. L’autista è supportato infine da un sistema di guida iperavanzato rispetto a soli 20 anni fa e ciò rende altamente appetibile un lavoro che fa conoscere luoghi nuovi, Paesi lontani e culture diverse.

La Logistica e i Trasporti non si fermano mai!

Un lavoro indistruttibile. Nemmeno il Covid-19 è riuscito a porre un freno al settore della Logistica e dei Trasporti. E meno male! Lo scorso anno, durante “La due giorni di Alis – La ripresa per un’Italia in movimento” tenutasi presso l’Hilton Sorrento Palace il 16 e 17 luglio 2020, fu proposto uno scenario, apocalittico quanto verosimile, in cui si presagiva il blocco totale di tutto il Paese se solo per cinque giorni (cinque!) vi fosse stato il fermo di tutti i servizi di trasporto. Niente camion per la consegna dei viveri nei supermarket, nessuna autocisterna per latte, benzina o altri beni fondamentali, nessun rifornimento di farmaci indispensabili per gli ospedali e, non per ultimo, nessuna distribuzione del vaccino anti-Covid. Una catastrofe insomma. Una visione su un ipotetico futuro che mai come oggi ha posto il settore della Logistica e dei Trasporti tra quelli più imprescindibili di tutti. 

Le contromisure di Trans Italia

Un lavoro che in pandemia rischia di essere poco sicuro? Tutto l’inverso! Il lavoro dell’autista di automezzi durante questo periodo ha sicuramente avuto dei contraccolpi. È un mestiere dove il rapporto interpersonale ha un peso rilevante e la paura di contrarre il virus è stata alta. Ma anche in questo caso un grosso investimento nella formazione del personale e nei dispositivi di protezione individuale ha permesso di ridurre al minimo il contatto umano. Il tutto ovviamente unito al grande senso di responsabilità ed abnegazione che ogni singola risorsa ha dimostrato in questo anno e mezzo. Un mix fondamentale, che ha reso possibile a Trans Italia di viaggiare sicuri e continuare ad unire il Paese anche durante questa terribile pandemia mondiale.